Castellacci: «Buffon? Sarà un recupero veloce»

Il medico ufficiale della Nazionale parla dal Brasile in conferenza stampa: «Non mi chiedete se ci sarà o meno contro la Costarica, perché valuteremo giorno per giorno dal punto di vista clinico»
MANGARATIBA (BRASILE) - Il medico della Nazionale Enrico Castellacci ha parlato in conferenza stampa da Casa Azzurri il giorno dopo la vittoria dell'Italia contro l'Inghilterra.

Professor Castellacci, come stanno Buffon e De Sciglio?
«Sono le uniche vere criticità della squadra... Gigi durante il riscaldamento di venerdì ha avuto un trauma un po’ particolare, non la solita distorsione, in un movimento un po’ abnorme si è procurato la distorsione della caviglia e del ginocchio. Di lì la preoccupazione del giocatore un po’ grossa: per fortuna il ginocchio non ha nessun problema, per la caviglia ha avuto un problema al tendine del tibiale anteriore, ieri mattina ha provato a saggiare le condizioni, di lì la decisione di lasciarlo a riposo».

Quando torna Buffon?
«Oggi non abbiamo avuto modo di vederlo, se sarà necessario faremo delle analisi strumentali, ma lui ha già iniziato le terapie. Ovviamente in un torneo di questo genere cerchiamo sempre di recuperare in fretta il giocatore, anche se la salute del ragazzo viene prima di tutto. Credo un recupero veloce, ma non mi chiedete se ci sarà o meno contro la Costarica, perché valuteremo giorno per giorno dal punto di vista clinico».

Nella meccanica dell’infortunio di Buffon può aver influito la condizione del campo?
«Se sia stato il terreno o meno non posso saperlo, non era un terreno perfetto ma non era disastroso».

Che impatto psicologico hanno avuto gli infortuni?
«A livello psicologico, Gigi ha avuto un bel problema all’inizio. In un rush mentale deve aver rivissuto esperienze del passato, poi vedendo e analizzando la situazione, l’ottimismo ha iniziato a regnare. Nello spogliatoio quando lo visitavo, Gigi sorrideva e diceva una cosa saggia: per un attimo ho pensato di dover lasciare anche questo Mondiale, ma invece resto qui e sarò un protagonista. Anche per De Sciglio c’è stato un po’ di sconforto, perché arrivare a un Mondiale e vederlo scemare è una cosa che tocca, quando il ct gli ha detto che non sarebbe partito, il sorriso è tornato sul suo volto».

Si dice che la mente può essere più importante di una medicina: quanto è importante lo spirito di gruppo tra i compagni rispetto agli infortunati e viceversa?
«E’ un’annotazione giusta. La psiche vale tantissimo, più di una medicina e non solo in una squadra di calcio. Spesso e volentieri l’aiuto psicologico è fondamentale, così come l’incoraggiamento dei colleghi dato ai compagni sfortunati è stato fondamentale. Sirigu ha rischiato di non fare il Mondiale, ma poi con l’aiuto di tutti è diventato protagonista della prima».

Quanti chili hanno perso ieri?
«Ognuno ha reagito in modo diverso... Diciamo che almeno due litri a testa li hanno persi, ma mi sto tenendo basso».

Come sta vedendo Mario Balotelli?
«Non è cambiato niente, fin dall’inizio a Coverciano affermavo che non c’era niente di clamoroso: un grosso affaticamento agli adduttori, ma non mi allarmava. Ovviamente ogni giocatore svolge un programma di allenamenti personalizzato e lui si è applicato con grande serietà, ecco perché adesso pare in forma e le condizioni psicologiche sono ottime». «Scusate, mi permetto di fare gli auguri al fisioterapista dell’Inghilterra che ieri per esultare si è fratturato tibia e perone. Sono auguri di cuore, lui sì che si è rovinato il Mondiale».

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