Play off Mondiali: alle 14 il sorteggio. Italia, obiettivo Grecia

Per la sfida in casa il Meazza è favorito. Candidate pure Torino, Udine e Palermo: si decide entro 7 giorni.
Play off Mondiali: alle 14 il sorteggio. Italia, obiettivo Grecia© ANSA

TORINO - Oggi sapremo. A Zurigo è il giorno del sorteggio che accoppia le otto migliori seconde classificate nei gironi europei delle qualificazioni mondiali: si giocheranno gli ultimi quattro posti disponibili per la confederazione a Russia 2018. Due urne, nella prima le quattro teste di serie, nella seconda le altre quattro. L’Italia è tra le migliori, secondo il ranking Fifa che ha certificato ieri quanto già si era calcolato al termine delle eliminatorie. Gli azzurri occupano la posizione numero 15, avanzando di due posti. Con loro Svizzera (11ª, con un -4), Croazia (18ª, invariata) e Danimarca (20ª, +7). Nell’altra urna Irlanda del Nord (23ª, -3), Svezia (25ª, -2), Irlanda (26ª, +8) e Grecia (47ª, invariata). Si gioca in gare di andata e ritorno, con lo stesso meccanismo delle coppe. Passa quindi chi ha la meglio nei 180’, in caso di parità di risultato vale la differenza reti (i gol realizzati in trasferta valgono doppio). Se la parità persiste, supplementari e rigori. Partite di andata tra giovedì 9 e sabato 11 novembre, quella di ritorno tra domenica 12 e martedì 14 novembre. Diretta del sorteggio dalle 13.30 su Sky Sport 24 e Sky Sport 1 e su Mediaset Premium Sport e su Mediaset Italia 2.

LE AVVERSARIE - Inutile oggi fare il gioco dell’avversaria da augurarsi. Certo la Grecia appare la più appetibile, uscita da un girone con Bosnia, Cipro, Estonia e Gibilterra. L’Irlanda ha saputo fare l’impresa strappando il secondo posto con la vittoria in trasferta col Galles, rivale diretta, mentre i cugini del nord hanno avuto la meglio nel testa a testa con la Repubblica Ceca. Due squadre solide e arrembanti, come è solida (ma più compassata) la Svezia, che ha trovato nuovi equilibri dopo l’addio di Ibrahimovic. Ma in partite da 180’ non serve fare calcoli, serve passare, per evitare l’umiliazione di non prendere parte a una fase finale come non accade dal 1958 (quando ci eliminò proprio l’Irlanda del Nord). In parole povere: l’Italia deve fare l’Italia.

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