Italia, Zoff indica la via: «Umiltà e chiarezza contano più dei moduli»

L'ex ct azzurro professa ottimismo: «Meno parole, via i "pennacchi" e le paure ma andremo in Russia. Cambiare ora non servirebbe, bisogna avere fiducia in Ventura a cui dico di fare cose semplici»
6. Dino Zoff (570)© ANSA

TORINO - Quando parla Dino Zoff non si può che ascoltare attentamente e l'ex ct ed ex portiere di Juventus e Italia, mostro sacro del calcio italiano, ha invitato tutti ad abbandonare il pessimismo: «Sono molto fiducioso - ha detto ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno - non ho molti patemi: è secondario far bene o male in Albania, andremo sicuramente ai Mondiali superando il turno». Al tempo stesso però, dall'alto della sua esperienza, non lesina consigli a Gian Piero Ventura e ai dirigenti federali: «Se ho mai passato momenti come quelli che sta vivendo Ventura? Sì, li ho vissuti, non sulla mia pelle ma su quella di Bearzot ed altri... La riunione a porte chiuse? Nel 1974 - ricorda l'ex allenatore di Juve e Lazio - ne facemmo una in treno a Stoccarda con Allodi e fu un disastro... Sono venute fuori 2-3 cose che hanno chiuso subito la discussione. Dobbiamo credere nei ruoli e fidarci del tecnico. Ci sono delle regole nella vita del calcio, è la personalità dell'allenatore a dettare la linea. In quanto a Ventura invece capisco che il nostro calcio vive una situazione delicata e che nei ruoli chiave giocano soprattutto stranieri, ma al di là dei moduli bisogna cercare qualcosa che vada bene per il poco tempo a disposizione. Per adesso bisogna trovare il meglio del momento, la paura ed il tentativo di esorcizzarla non portano a niente».

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TROPPI "PENNACCHI" - Nonostante le difficoltà Zoff si dice poi convinto che l'Italia possa dire la sua anche in Russia: «Non faremo un flop certamente, anche se ci sarà qualche problema a vincere o ad arrivare in finale. Però, in Europa come in Sudamerica, sono 3-4 le nazionali di una certa levatura e credo che l'Italia se la possa giocare con tutte». A patto che non si affrontino le big con lo spirito con cui ci si è presentati al 'Bernabeu' rimediando una batosta che ha tolto certezze a tutto l'ambiente azzurro: «Quando partiamo con i pennacchi finiamo sempre spennati. A Madrid siamo andati esorcizzando la paura con le parole, ma non occorre parlare tanto quando si è convinti di giocarsela». Da vecchio numero uno Zoff difende poi Buffon che di recente è stato spesso criticato: «Cambiare adesso presupporrebbe avere dei dubbi atroci. Succedeva anche ai miei tempi, ho visto la partita con la Macedonia e non sono capitate cose tanto negative. La rosa che c'è va cambiata il meno possibile». Chiusura su Balotelli, ancora ai margini della Nazionale: «A prescindere dai suoi comportamenti, non e' che in campo abbia fatto molto. Se fa bene verra' preso in considerazione, le potenzialita' ci sono ma deve dimostrare quanto vale».

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