Mondiali 2018, Andersson: «Ventura? Non lo conosco»

Il ct della Svezia: «Ora studierò attentamente l'Italia ma finora non l'avevo seguita molto. Ibra? Non ho lavorato con lui perché se n'era già andato dalla nazionale. C'è un nuovo progetto senza di lui. Siamo arrivati fin qui e ora continuiamo così»
Mondiali 2018, Andersson: «Ventura? Non lo conosco»© EPA

ROMA - «Finalmente conosciamo la nostra rivale: l'Italia è forte, ma lo è anche la Svezia. Ora dipende da noi prepararci al meglio, e siamo consapevoli dell'impegno che ci attende». Così, dai microfoni di RaiSport, il ct della Svezia Janne Andersson commenta l'esito del sorteggio dei playoff mondiali a Zurigo. Ma cosa sa il ct svedese dell'Italia? «Ora la studierò attentamente - risponde Andersson - ma finora non l'avevo seguita molto. Quali suoi giocatori stimo? Di solito non parlo dei singoli ma certamente ora mi concentrerò su di loro e li studierò, così come studierò Ventura del quale per ora non so molto».

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«LA STORIA NON CONTA» - Pur non partendo con i favori del pronostico, la Svezia è sicura di avere concrete possibilità di approdare al Mondiale. «L'Italia è certamente un avversario prestigioso, ma la storia non conta - dice il ct svedese -. Sappiamo che se riusciamo a produrre il nostro miglior gioco, possiamo farcela contro qualsiasi avversario. Molto onestamente, per il momento so poco dell'Italia. Avevamo quattro avversari potenziali, studiarli tutti a fondo sarebbe stata una perdita di tempo». Ma il ct si informerà anche grazie ad una "spia" particolare: «Jonas Thern (l'ex di Roma e Napoli n.d.r.) è andato a vedere Albania-Italia e mi spiegherà tutto». Andersson si concentra sulla sua formazione. «Con l'addio di Ibrahimovic e altri giocatori dopo l'Europeo 2016 - spiega -, è cominciato un nuovo ciclo per noi. Onestamente, dispongo di una buona squadra, con un ottima mentalità, molto unita. E' un mix riuscito fra giocatori di esperienza e giovani promettenti. Facevamo parte del girone più difficile delle qualificazioni e siamo arrivati allo spareggio. Ora ce la giocheremo». Come si batte l'Italia? «Con una buona disciplina tattica e grosse qualità atletiche», risponde il tecnico svedese

SU IBRA - Giocare l'andata in casa per la Svezia è un vantaggio? «Adesso che lo sappiamo - risponde -, la prima in casa per noi è meglio, è bene saperlo». Infine una battuta su Ibrahimovic. «Io non ho lavorato con lui - spiega Andersson -, perché se n'era già andato dalla nazionale. Quindi ho costruito una nuova squadra, ci siamo ricompattati e c'è un nuovo progetto senza di lui. Siamo arrivati fin qui e ora continuiamo così».

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