Buffon avvisa la Svezia: «L'Italia deve andare ai Mondiali»

Il diktat del portiere e capitano della Juventus, intervistato dal sito della Fifa: «Rispetto per gli avversari ma non possiamo fallire. Io il più forte di sempre? Se lo dite voi...»
Buffon avvisa la Svezia: «L'Italia deve andare ai Mondiali»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non solo Juventus per Gigi Buffon, premiato lunedì a Londra con il premio Fifa come miglior portiere del 2017. Il capitano e numero bianconero infatti, intervistato proprio dal sito della federazione calcistica mondiale, ha parlato anche dell'Italia attesa dal doppio playoff contro la Svezia (andata il 10 novembre fuori casa e ritorno il 13 al 'Meazza' di Milano) che metterà in palio il pass per i Mondiali di Russia 2018«Ovviamente la qualificazione ai Mondiali è oggi la priorità, un obiettivo importante per me e per il calcio italiano - ha detto il leader degli azzurri a 'fifa.com' -. Dobbiamo qualificarci, dobbiamo farlo per la nostra storia e la nostra tradizione. Gli spareggi saranno duri ma dobbiamo qualificarci. La Svezia è un avversario difficile, giocano un calcio di alto livello e non ti regalano niente sul campo. Per vincere bisognerà soffrire e fare il massimo sforzo, perché se non sei al meglio puoi perdere facilmente. Ho grande rispetto per loro e sono curioso di vedere come sarà affrontarli»Buffon esterna poi la sua gioia per il premio ricevuto a Londra«Il nostro ruolo è fondamentale in campo, possiamo essere decisivi per una vittoria o una sconfitta. Siamo importanti come l'attaccante che segna e sentiamo la responsabilità di occupare una posizione importante sul campo. Sin da bambino mi sono sempre piaciuti i compiti difficili e ogni volta che ho dovuto fare una scelta, ho seguito la mia natura. Sono il tipo di persona che vuole sempre affrontare sfide complicate, magari impossibili, e fare il portiere è la conseguenza del mio carattere e della mia natura»

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IL PIÙ FORTE DI SEMPRE - Poche cose da rimproverarsi e nessun rimpianto invece guardando al passato: «Quando sei più vicino alla fine della tua carriera, ovviamente pensi a tutto quello che hai ottenuto e capisci che tipo di giocatore sei. Sono fiero dei miei vent'anni con l'Italia e spero di arrivare a 21. Penso anche che sia straordinario giocare in una delle più importanti nazionali per 21 anni, mantenendo un livello elevato di prestazioni e rimanendo forti mentalmente e fisicamente per così tanto tempo. Ma non guardo mai al passato e questo probabilmente è stato importante per me. So quello che ho fatto e ho grande rispetto per questo, lo porto sempre nel cuore, ma vivo il presente e possibilmente il futuro. Se penso troppo al passato mi sento un po' triste perché posso contare quanti anni sono trascorsi e ricordo alcune emozioni che non potrò rivivere. Ma non voglio vivere nei ricordi che sono e saranno sempre parte di me». Per molti Buffon è il più forte di sempre nel suo ruolo. «Mi piace l'idea di essere definito il miglior portiere di tutti i tempi ma non tocca a me autocelebrarmi. Nel mio caso la carriera e i numeri dicono tanto ma a questi livelli i fatti sono fatti e le parole non contano».

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