COVERCIANO - Gian Piero Ventura, come vive questa vigilia davvero particolare. In caso di sconfitta si è parlato di apocalisse, catastrofe in caso di mancata qualificazione… «Sinceramente è importante, per me e per la mia storia. Ma anche per i giocatori: per alcuni inizia e per altri finisce un ciclo. C’è grande convinzione, serenità, determinazione. Tutto questa fiducia è dovuta alla grande disponibilità dei calciatori, da quelli che hanno fatto la storia a quelli che hanno voglia di farla, e poi perché sono stati polverizzati 75 mila biglietti a San Siro e quando si è di fronte al dentro o fuori l’Italia si compatta e io ringrazio i tifosi».
Lei ha detto che vorrà stupisci: in che cosa vuoi stupirci? «Qui non c’è da stupire ma da andare ai Mondiali». Ha pranzato con il presidente e i vertici federali. Siete tutti sulla stessa barca: anche la Federazione vive questo percorso? «Sinceramente non ho mai preso in considerazione l’eventualità di non andare ai Mondiali, ma non ho mai avuto la considerazione di essere lontano dalla Figc. In questi due anni vicini e disponibili e quindi li ringrazio. Abbiamo l’obiettivo da centrare e poi i presupposti per fare qualcosa di più importante di quello che si posa pensare. Penso agli stage, alle amichevoli, ai Mondiali. Ma ora il passaggio obbligato è la Svezia».
Quale messaggio le ha fatto pervenire Tavecchio? «Mi ha promesso un premio gigantesco.. .Scherzo. Con lui ci sentiamo spesso, ma è venuto con i giocatori e il fatto che ci siano i vertici confermano compattezza».