Madre Ciro Esposito: «L'Olimpico senza i tifosi del Napoli è una sconfitta»

La signora Esposito ha presentato il libro 'Ciro vive'. Duro il sindaco di Napoli De Magistris: «Ci sono responsabilità evidenti, non solo di chi ha ucciso Ciro, ma anche di chi ha garantito l'ordine pubblico ai massimi livelli e che non doveva permettere una mescolanza simile tra le tifoserie»
TORINO -  "Mi dispiace che sabato non ci saranno i sostenitori napoletani sugli spalti. Per i tifosi sani, non per le persone represse che vanno allo stadio per fare altre cose, si tratta di una sconfitta". Così Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il supporter napoletano ucciso in occasione della finale di Coppa Italia del 2014 fra Napoli e Fiorentina. "Mio figlio era entusiasta quando andava allo stadio, era effervescente. E noi dobbiamo cercare di vincere questa battaglia con l'amore affinché i tifosi possano godersi le partite" aggiunge a margine della presentazione del libro 'Ciro Vive' all'Olimpico di Roma, dove sabato pomeriggio si giocherà la gara di campionato col Napoli. A chi gli chiede se abbia ricevuto un invito per assistere alla partita, la signora Leardi racconta di non essere ancora stata invitata. "Ma non ho problemi o risentimenti con nessuno, e se non vengo è semplicemente perché siamo a Pasqua e quindi preferisco dedicarmi alla famiglia e alla mia nipotina che verrà da Brescia". 

IL MESSAGGIO - "Il calcio è un gioco, bisogna vivere e non morire per lo sport. Questo è il messaggio che ho mandato dall'inizio, e che continuo a mandare ancora oggi. Nessuno deve cercare vendette nel nome di Ciro, il calcio è vita e lo sport deve aggregare, non dividere - aggiunge poi Antonella Leardi -. I tifosi, non solo quelli del Napoli, mi sono stati vicino e lo fanno ancora. I ragazzi sani di tutta Italia, quelli che hanno voglia di vivere, mi mandano messaggi in continuazione per esortarmi ad andare avanti perché anche in loro c'è la speranza che il calcio possa essere vissuto diversamente". "Ora con la fede e con l'amore mi auguro che non sia stata vana la sua morte, che sia simbolo di speranza, ecco perché 'Ciro Vive' - conclude la mamma di Ciro -. Questo libro è un messaggio: Ciro vive nei cuori di chi lo ama. L'eredità più bella che ha lasciato è il suo sorriso, vorrei che la morte di mio figlio unisse Napoli, l'Italia, il calcio e lo sport".

DE MAGISTRIS - 
"La morte di Ciro Esposito è stata per Napoli una forte tragedia che ha unito il nostro popolo e la sua voglia di giustizia, e che la mamma Antonella ha saputo interpretare in modo magistrale, da madre che non vuole vendetta e non semina odio, ma solo amore e voglia di verità e giustizia". Sono le parole del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, intervenuto telefonicamente alla presentazione allo Stadio Olimpico del libro 'Ciro vive'. "Da ex magistrato auspico che sia fatta la più profonda verità su questa vicenda che ha scosso il Paese, la città di Napoli e i tifosi - aggiunge De Magistris -. E da sindaco l'auspicio è che non accada più una tragedia simile, che poteva capitare a chiunque altro". "Ci sono responsabilità evidenti, non solo di chi ha ucciso Ciro, ma anche di chi ha garantito l'ordine pubblico ai massimi livelli e che non doveva permettere una mescolanza simile tra le tifoserie - conclude -. Le cose quel giorno non sono andate come dovevano andare, e dopo c'è stato un silenzio assordate su questo tema. Spero che la presentazione di questo libro risvegli le coscienze".

GIGI D'ALESSIO -  "Vorrei che la morte di Ciro Esposito fosse solo un pesce d'aprile, purtroppo non è così...". Sono le parole del cantante napoletano Gigi D'Alessio intervenuto alla presentazione del libro. "Devo dire che Antonella ha fatto fare una grande figura a tutti noi napoletani - aggiunge - Per molti siamo tutti delinquenti, invece non è così. È una mamma che vive in un quartiere dove c'è sofferenza e solo chi soffre sa cosa è il bene. Il modo in cui si è comportata non si può descrivere". D'Alessio racconta di aver seguito la vicenda fin dai primissimi attimi: "Perché se il Napoli avesse vinto avrei dovuto cantare allo stadio quella sera. Ero all'Olimpico ed arrivavano le notizie. Non solo non me la sono sentita ma non ho neanche visto la gara e me ne sono tornato a casa". Secondo l'artista, poi, "Ciro ha dato la sua vita per fare in modo che la tifoseria possa cambiare, per fare in modo che quello che arriverà domani sia diverso". "Il calcio - conclude - ci deve dividere solo per 90 minuti, ma resta uno spettacolo e bisogna portare i figli allo stadio come i nostri genitori hanno fatto con noi".

MALAGO' - "Dopo quanto accaduto in passato, dopo la presentazione di questo libro, e calcolando che il giorno dopo sarà Pasqua, non scherziamo assolutamente, la partita Roma-Napoli deve essere una festa dello sport". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sulla sfida di campionato in programma sabato all'ora di pranzo all'Olimpico. La gara è particolarmente delicata sotto il profilo dell'ordine pubblico dopo la morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito avvenuta nei pressi dello stadio prima della finale di Coppa Italia del 2014. "L'auspicio è che tutto vada bene, e onestamente non mi sembra ci sia particolare fermento, quindi mi auguro che non covi a sotto le ceneri" ha quindi aggiunto Malagò.


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