Moratti: «Tranquilla Inter, rischia la Juve!»

«Considerata la classifica, noi avremo meno pressione. Per la Juve invece è già decisiva. E con Icardi in campo...»
Moratti: «Tranquilla Inter, rischia la Juve!»© www.imagephotoagency.it

MILANO - Il derby d’Italia è la “sua” partita. Non fosse altro perché Inter-Juve rappresenta il trait d’union che lega la famiglia Moratti a quella Agnelli, una sfida che, per decenni, ha acceso la rivalità tra dinastie che hanno segnato la storia del nostro Paese. Una gara che Massimo Moratti non vorrebbe perdere per nulla al mondo soprattutto nell’anno che potrebbe rilanciare le ambizioni scudettate della sua Inter proprio a discapito dei rivali di sempre che, dopo il restyling estivo, si sono trovati impantanati in problemi che il petroliere aveva già vissuto dopo aver centrato il Triplete. Moratti scelse Benitez (che pure ieri ha provveduto a rivangare nel torbido sul suo passato in nerazzurro) e scelse di dare fiducia a tutti i senatori presenti in squadra, Andrea Agnelli invece ha smontato il giocattolo per ripartire con un nuovo ciclo e, oggi, si trova a inseguire. Come, per la squadra che ha conquistato un incredibile poker di scudetti, non accadeva da anni. «Non mi aspettavo una Juve così in difficoltà - le considerazioni del petroliere in un’uggiosa giornata milanese - è vero che hanno perso giocatori importanti come Tevez, Pirlo e Vidal però hanno soprattutto avuto molta sfortuna negli episodi. La Juve farà una partita seria, ne sono convinto e anche noi faremo lo stesso. Non metterei però Inter e Juve sullo stesso piano: noi, essendo più avanti in classifica, possiamo giocare con più spensieratezza. E, di solito, in certe partite come per esempio i derby, chi scende in campo più leggero di testa gioca anche bene. Questa è una partita più importante per la Juve. Vista la classifica, loro non possono permettersi di sbagliare. Se andassero a -11 la situazione diventerebbe pesante. Per noi invece è importante non perdere».

AMULETO ICARDI - «Ma c’è dell’altro - sottolinea Moratti - quello di domenica per noi è un esame di maturità. E bisogna farlo bene. Sono convinto che i giocatori la stiano preparando bene la partita: Mancini è bravo e sta facendo un bel lavoro». Non è nuovo il petroliere ad attestati di stima nei confronti del suo allenatore, ulteriore (piccolo) indizio del peso che Moratti ha avuto nella defenestrazione di Mazzarri con conseguente scelta di consegnare a Mancini le chiavi dell’Inter. Un Mancini che, oltre a conoscere benissimo l’ambiente nerazzurro, ha già trovato nella sua prima esperienza ad Appiano una squadra da costruire e l’ha portata ad aprire un ciclo conclusosi proprio nei giorni del Triplete sotto la guida di José Mourinho. Non è il caso di pensare al passato ma bisogna guardare al futuro e quello dell’Inter ha lo sguardo e il sorriso radioso di Mauro Icardi che, in carriera, ha già segnato 6 gol alla Juventus in appena 5 partite giocate: «I tifosi dicono che con Icardi in campo contro la Juve si parte sempre da 1-0? Me lo auguro anche io, speriamo che si confermi pure stavolta. Mauro è un grande attaccante ed è un ragazzo serio. E poi è il classico giocatore che si esalta nelle grandi partite». Vero e, anche se Moratti non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura, quello di Maurito è stato l’ultimo, grande acquisto della sua era. Un acquisto che pareva un azzardo (non era da tutti mettere 13 milioni sul piatto per un ragazzino) ma che si è rivelato una grandissima operazione in prospettiva.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Serie A, i migliori video