Inter, Thohir a Casa Milan: «Batteremo la Juventus»

L'incontro tra il presidente nerazzurro e Barbara Berlusconi è durato circa un'ora e mezza: accordi per lo stadio San Siro

MILANO - È durato circa un'ora e mezza il vertice su San Siro fra l'ad del Milan Barbara Berlusconi e il presidente dell'Inter Erick Thohir. Il presidente nerazzurro ha lasciato Casa Milan a bordo di un van, che ha tirato dritto davanti alle telecamere appostate all'uscita della sede rossonera. 

LE DICHIARAZIONI DI THOHIR - «L'obiettivo del Financial Fair Play è arrivare a -30 milioni di euro nel bilancio di quest'anno e al pareggio l'anno prossimo, quando potremmo essere fuori dal tunnel. Il nostro bilancio difficilmente sarà in linea. Dal punto di vista dell'Uefa e del Financial Fair Play le cose sono complicate. Ogni club ha il suo calendario e loro ci aiutano»: lo ha detto il presidente nerazzurro Thohir dopo il cda del club nerazzurro. «Se per esempio dovessimo ricevere meno soldi dai diritti tv - ha spiegato Thohir - la Uefa ci aiuterebbe senza prevedere sanzioni, il loro ruolo non è sanzionare ma fare in modo che arrivi il pareggio di bilancio per evitare il fallimento delle società. Ci arriveremo sicuramente vicini, non è facile. Non tutte le spese a bilancio vanno considerate in funzione del Financial Fair Play. Noi valutiamo diversamente il bilancio dalle richieste della UEFA che, per esempio, sconta a nostro favore tutto ciò che viene speso per gli Inter Campus, la Primavera o il canone di San Siro».

THOHIR: BATTIAMO LA JUVE

SOCI IN CINA - «Tanti club cercano partner in Cina: il Milan apertamente e altri sotto traccia. C'è un bacino complessivo di 190 milioni tifosi dell'Inter nella zona Asia-Pacifico, ecco perché cerchiamo un partner locale in Cina. Tutta la serie A dovrebbe cercare di crescere lì. Non parliamo di proprietà, ma di partner commerciale e invece di mettermi io a fare un tour in Cina che mi porterebbe via tempo per i miei viaggi e farebbe lamentare qualcuno - spiega Thohir - ho scelto Goldman che poi è la stessa che sta lavorando con l'Inter sul debito. Goldman serve a monitorare se il partner è qualificato, è un vantaggio. Del resto, ha fatto lo stesso Moratti quando sono arrivato io nel 2013: non è è bastata una stretta di mano. Ha fatto ricerche come giusto che fosse. Poi se questo partner sarà affidabile e sicuro, e deciderà di acquisire una quota dell'Inter, si può fare. Ma non sono qua per cedere le mie quote e salutare tutti e scomparire, sicuramente non dopo due anni. 'Come on!».

PROGETTI - «Abbiamo un piano finanziario quinquennale e non c'è eccessiva preoccupazione. Abbiamo un piano con la qualificazione in Champions, uno con la qualificazione in Europa League e uno senza Europa. Certo, se non andassimo in Champions sarei molto deluso». Thohir smentisce cessioni illustri in caso di mancato terzo posto ma poi afferma che "tutto deve quadrare e abbiamo un budget da rispettare che consiste nel non superare con gli ingaggi il 50 percento del fatturato".

LA CLASSIFICA SERIE A

CALCIOMERCATO - «Sul fronte mercato se noi non raggiungiamo la quota di 230 milioni di euro di ricavi, cifre che corrispondono alla top ten dei club mondiali, non possiamo permetterci il lusso di fare delle campagne acquisti aggressive. In altri termini dobbiamo quando acquistiamo dobbiamo anche cedere giocatori: la logica del 'buy and sell'. Ora dovremo gestire accuratamente il mercato. Abbiamo delle strategie commerciali - ha aggiunto Thohir - grazie alle quali sono stati ottenuti ricavi pari a 1 milione e mezzo di euro dall'Asia mentre prima erano a zero. Siamo soddisfatti? Beh dipende, magari non abbiamo centrato l'obiettivo al 100 per cento ma siamo contenti che ci siano delle entrate». Milan e Inter hanno deciso di aprire un gruppo di lavoro per valutare i possibili interventi su San Siro. È quanto emerge dal vertice fra l'ad rossonero Barbara Berlusconi, il presidente nerazzurro Erick Thohir e il Ceo Michael Bolingbroke, definito da entrambe le parti un incontro avvenuto in un clima molto cordiale. Non è ancora stata fissata una data per la costituzione del tavolo di lavoro, che potrebbe avvenire anche nel giro di un paio di settimane. Secondo quanto filtra, non si è entrati nel merito delle possibili operazioni strutturali per migliorare lo stadio in vista del prosieguo della convivenza. L'obiettivo condiviso dai due club, che hanno con il Comune una convenzione fino al 2030 per la gestione dell'impianto, è renderlo più moderno e accogliente.

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LO STADIO SAN SIRO - L'obiettivo è condiviso, rendere San Siro più moderno e ospitale. Decidere attraverso quali interventi sarà la vera sfida di Milan e Inter che, per mettere sul giusto binario la convivenza nello stadio di proprietà del Comune, hanno deciso di aprire un gruppo di lavoro, per valutare costi e benefici delle ipotesi di ristrutturazione, con la prospettiva di arrivare con delle proposte a giugno, quando sarà in carica la nuova amministrazione di Palazzo Marino. È quanto emerso dall'incontro avvenuto a Casa Milan. «Con ulteriori ritardi sul restyling di San Siro c'è il rischio che altri club, come la Roma, ci superino. La Juventus ha raggiunto 40 milioni di euro di ricavi dalla vendita dei biglietti. È la strada da seguire», ha chiarito Thohir prima del vertice, mentre Bolingbroke ricordava la retromarcia del Milan, che ad agosto ha rinunciato al progetto del Portello. «Per i primi due anni abbiamo lavorato pensando a gestire San Siro da soli - ha spiegato il Ceo nerazzurro -. Abbiamo creato un progetto per il restyling, poi il Milan ha cambiato idea. Ci ha chiesto di vedere il progetto e l'abbiamo condiviso. Sarebbe positivo lavorare insieme». Certe distanze, insomma, restano, ma il dialogo è ripreso con l'accordo di sedersi a un tavolo.

L'OPERA - Non è stata fissata una data per la costituzione del gruppo di lavoro, che potrebbe avvenire nel giro di un paio di settimane e dovrebbe essere composto dai due ad, Barbara Berlusconi e Bolingbroke, e i rappresentanti dei due club nella società M-I Stadio: per i nerazzurri Michael Williamson, Nicola Volpi e Alessandro Antonello, per i rossoneri Marco Lomazzi e Geronimo La Russa. Non si è ancora entrati nel merito delle possibili opere, dall'abbattimento del terzo anello (secondo alcune stime costerebbe circa 100 milioni di euro) all'acquisto del diritto di superficie per 99 anni, passando per l'allargamento alla limitrofa area del Trotto, di proprietà di Snai. Di sicuro ci sono opere da completare entro per la finale di Champions League del 28 maggio e altre da realizzare nel quinquennio 2017-2022, con l'ipotesi che i due club scomputino le spese dal canone di affitto, fissato dalla Convenzione con il Comune valida fino al 2030.

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