Juventus-Inter, da Bonucci a Melo: c’è modo e modo di essere guerrieri

Anche questo è il derby d’Italia: il difensore blindato da Marotta contro il mediano che ha deluso Mancini e a fine stagione lascerà l’Inter
Juventus-Inter, da Bonucci a Melo: c’è modo e modo di essere guerrieri© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

TORINO - «I tifosi mi hanno criticato fin dal primo giorno. Ecco perché non tornerò più, non ho mai gradito giocare nella Juventus»: così parlò Felipe Melo ai tempi di Istanbul, sponda Galatasaray. Dichiarazioni, magari, “drogate” un pelino da interlocutori pronti a ravvivare il fuoco della polemica. La storia, ad ogni modo, racconta che il centrocampista brasiliano non ha lasciato rimpianti nella realtà bianconera, abbandonata dopo due stagioni negative, direzione Turchia. Va così, la vita: a Torino, in piena epoca di ricostruzione, arriva un giocatore di spessore, pagato tantissimo (21 milioni più il prestito di Marco Marchionni alla Fiorentina) e ceduto a cifre paurosamente ridotte rispetto alle aspettative. In soldoni: prima un prestito dal costo di 1,5 milioni con diritto di riscatto fissato a 13, non esercitato dal Gala; poi un secondo prestito da 1,75 milioni con diritto di riscatto per 6,5 puntualmente non “sfruttato” dai turchi; infine il cartellino viene ceduto al costo di 5 milioni con i premi.

E il feeling mancato con la Juventus ha recentemente convinto Melo a snocciolare altri... complimenti alla controparte: «Si parla tanto di quello che faccio io. Però vedo giocatori di altre squadre che fanno entrate incredibili e non vengono neppure ammoniti. O addirittura non fischiano nemmeno il fallo». A Leonardo Bonucci (reo, secondo il nerazzurro, di averla passata liscia a Bologna) non sono fischiate le orecchie per un semplice motivo, banale quanto efficace: il vero guerriero si riconosce sul campo, non a parole. Il suo silenzio è sinonimo di forza...

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