Serie A, Tavecchio: «Tanti stranieri? Non possiamo fare nulla»

Il presidente della Figc: «I trattati di Nizza e Lisbona non hanno accolto il principio sulla specificità del gioco del calcio che prevedeva la possibilità di mantenere in campo cinque giocatori nostrani»

ROMA - "Io non sono contrario all'ipotesi delle seconde squadre, ma mi devono pervenire le delibere delle assemblee di serie A, serie B, Lega Pro e del Consiglio direttivo della Lega Dilettanti. Non è un provvedimento di poco conto, quindi le richieste dovranno trovare l'unanimità". Così il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, sull'ipotesi delle seconde squadre richiesta dalla Lega Pro "con due lettere arrivate in Figc venerdì scorso" e discussa oggi nel Consiglio federale. "Farò un altro Consiglio a fine maggio e dovrò valutare altri particolari. In primis, la richiesta delle seconde squadre andrà inquadrata in un'ottica di riforme globali. La Lega Pro deve poi presentare un progetto che nell'arco di tre anni preveda una riduzione dell'organico. Troppe cose in un mese? Se si ha volontà, le cose si superano e si fanno". 

IL CASO INTER-UDINESE - "Troppi stranieri in campo? Bisogna rassegnarsi e convivere con questa situazione. Non si può pensare che nell'Europa a 28 paesi, con la libera circolazione, in Italia non debbano giocare i calciatori europei. Non sono stranieri, sono cittadini d'Europa, del continente del quale facciamo parte". Lo dichiara il Tavecchio al termine del Consiglio federale di oggi rispondendo a una domanda sui 22 stranieri scesi in campo da primo minuto della partita di sabato scorso tra Inter e Udinese. "Tutti sanno che i trattati di Nizza e Lisbona non hanno accolto il principio sulla specificità del gioco del calcio che prevedeva la possibilità di mantenere in campo cinque giocatori nostrani. Quindi ci si deve rassegnare e convivere con questa situazione". Riguardo alle perplessità dell'AssoCalciatori, secondo cui sul tema dei troppi stranieri in Italia non ci sarebbero stati passi avanti, Tavecchio replica: "Le norme sugli extracomunitari vanno a regime nel tempo, le abbiamo adottate lo scorso anno e questo non può risolvere la situazione" nel breve periodo. "Sono fatti oggettivi, più di queste norme non si può fare".

SULLE DONNE - Discorso simile vale per il calcio femminile: "Abbiamo chiesto alle società di Serie A di acquisire una società di lega Dilettanti di A o B femminile, in toto o di incorporarla. Chi assolve a questa iniziativa è esentato dall'obbligo di avere le under 12 femminili e questo ha creato frizioni con l'Aic. Inoltre abbiamo ridotto i costi di iscrizione in Lega Dilettanti, più di questo non possiamo fare". Proprio al riguardo, oggi la Figc ha presentato proprio oggi una collaborazione tra Danone Nations Cup e Settore Giovanile e Scolastico, aprendo al calcio femminile il più importante torneo under 12 al mondo.

QUESTIONE TV - Sulla riforma dei diritti tv "dico con ferma chiarezza che la parte che riguarda la mutualità (10% ndr) non può essere affidata a un ente che non sia la Figc, che ha nel proprio ambito tutte le componenti che ne usufruiscono. Non si capisce perché debbano essere attribuiti a una fondazione la cui maggioranza è della Lega Serie A, è evidente che qualcosa non va. Nelle nostre consultazioni con chi sta preparando la norma chiederemo con forza questo cambiamento".

MOVIOLA IN CAMPO - Sulla sperimentazione della moviola in campo "la disponibilità dell'Italia è stata la prima in Europa e questo ce lo hanno riconosciuto. Ringrazio gli arbitri italiani che hanno capito che essere coadiuvati dalla tecnologia non è un difetto".. Gli arbitri "avranno a disposizione uno o due arbitri ufficiali nelle cabine di regia - ha precisato Tavecchio -, il prossimo anno i dati saranno tenuti solo dagli interessati. La Lega Serie A è già pronta con la sperimentazione, perché minimo servono sette telecamere che non tutti i campi di B possono permettersi".

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