Serie A Paolo Rossi: «La Juventus deve trovare gli equilibri»

L'eroe di Spagna '82: «Non è così semplice e automatico ottenere tutto. Sulla carta è una spanna superiore a tutti per il potenziale»
Serie A Paolo Rossi: «La Juventus deve trovare gli equilibri»© www.imagephotoagency.it

ROMA - Paolo Rossi, eroe di Spagna '82, ha compiuto venerdì scorso sessant'anni: nella mattinata di oggi è intervenuto ai microfoni dell'emittente umbra Radio Onda Libera: "Gli auguri più belli? Quelli delle due mie figlie piccole, di 5 e 7 anni, che mi hanno scritto una letterina. Mi chiedono perché guardo sempre le partite! Gli auguri più graditi sono quelli degli affetti veri e degli amici".

JUVE, EQUILIBRI DA TROVARE - Sulla Juventus e sulla gestione di Allegri della nuova rosa, Rossi la vede così: "Non è così semplice e automatico ottenere tutto. Sulla carta è una spanna superiore a tutti per il potenziale della rosa. La Juve ha due squadre di qualità e non una sola. In questo momento deve trovare gli equilibri e sa che tutti l'aspettano al varco. Manca di brillantezza, anche in Champions contro il Siviglia ha creato svariate occasioni da gol ma non è parsa brillante. Gestire Higuain, Dybala e Mandzukic? Sono tre attaccanti molto diversi l'uno dall'altro. Higuain resta uno straordinario realizzatore con le sue caratteristiche. Non si può discutere il potenziale offensivo dei bianconeri, specialmente Higuain".

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NAPOLI, UNICA ANTAGONISTA - "E' il Napoli l'unica squadra che può competere con la Juve. Gli azzurri giocano davvero bene, complimenti a Sarri che è bravo. Non ha risentito della partenza di Higuain". Sguardo anche al resto del campionato, sulle squadre più sorprendenti: "Il Sassuolo è una realtà incredibile per quanto sta facendo ed è la dimostrazione che si può fare calcio a certi livelli con una società organizzata al meglio in una dimensione di 50mila abitanti. Le risorse che ci sono vengono utilizzate benissimo e la squadra risponde sul campo. Anche il Chievo è una gran bella realtà e ormai consolidata tenendo conto del bacino d'utenza molto limitato". Infine, focus sulle milanesi e sul calcio italiano che sta prendendo la strada dei padroni dall'estero: "Va fatta una riflessione: ormai i grandi imprenditori italiani che investono sul calcio non ci sono più, gli ultimi sono stati Berlusconi e Moratti. Si guarda all'Oriente dove ci sono i soldi veri, dove trovi il petrolio e la crescita economica notevole".

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