© ANSANAPOLI - Ora sì, il Napoli può pensare al Real Madrid e alla storica trasferta di mercoledì al Bernabeu. Sarri aveva chiesto a Hamsik e compagni di non lasciarsi distrarre dalla sfida di andata degli ottavi di Champions League per concentrarsi solamente sul Genoa e i suoi non lo hanno tradito, vincendo la gara del San Paolo con un gran secondo tempo e riprendendosi momentaneamente il secondo posto a +1 sulla Roma. Oltre a Tonelli indisponibile il tecnico toscano deve fare a meno della sua catena destra per le squalifiche di Hysaj e Callejon, ma lascia comunque Pavoletti e il redivivo Milik in panchina confermando Mertens nel ruolo di centravanti con l'inserimento di Giaccherini in fascia (Maggio il terzino), mentre a centrocampo Diawara è preferito a Jorginho come regista (affiancato da capitan Hamsik e Zielinski). Juric dall'altra parte è ancora senza il lungodegente Perin e non può contare su Izzo squalificato né su Biraschi infortunato: il tecnico dei liguri va comunque avanti con il suo 3-4-3 in cui Simeone è il terminale offensivo.
RITMI ALTI - Il Genoa sorprende inizialmente la squadra di casa, aggredita dagli avversari e costretta a restare chiusa nella propria metà campo. Servono dieci minuti per vedere - su iniziativa di Zielinski - il Napoli affacciarsi in area rossoblù, ma sul rigore chiesto da Giaccherini per un contatto con Gentiletti l'arbitro Giacomelli lascia correre. Al 19' poi proprio l'ex laziale è costretto a uscire per infortunio: dentro Orban e al 20' c'è un nuovo penalty chiesto dal Napoli, ma neanche sulla trattenuta di Rigoni a Hamsik il direttore di gara ravvisa irregolarità. Gli ospiti iniziano però a faticare nel contenere i partenopei e dopo un tentativo di Simeone - scappato a Koulibaly bravo poi a recuperare e a deviare in corner il tiro del 'Cholito' - ecco che inizia il monologo partenopeo. Al 35' Zielinski ne salta due prima di servire Insigne che chiama Lamanna alla prodezza con un destro a giro e nel frattempo (38') Juric perde anche Veloso, messo ko da un problema muscolare e sostituito da Cataldi. Il Napoli invece sta bene e spinge, provandoci senza esito con Giaccherini e Mertens.
MERTENS-SHOW- Si va al riposo sullo 0-0 ma al rientro in campo il belga si prende la scena, ubriacando al 5' la difesa genoana che respinge a fatica la palla fuori dall'area dove però irrompe Zielinski, abile a trovare il varco giusto con un potente sinistro che fa esplodere di gioia il San Paolo. Ma non c'è tempo di festeggiare: Mertens va di fretta e un minuto dopo chiama Lamanna alla parata, poi con un numero in area causa ancora una respinta corta dei difensori liguri e per poco Diawara non raddoppia con un destro a fil di palo. Il Genoa (che finisce i cambi al 58' quando Taarabt rileva Palladino) prova a spezzare l'assedio con un tiro di Hiljemark parato da Reina, ma dall'altra parte Lamanna deve intervenire di nuovo subito dopo, stavolta su Insigne. Il raddoppio è nell'aria e arriva al 22': ancora lo scatenato Mertens scappa via a Burdisso e poi mette Giaccherini in condizione di spingere la palla nella porta vuota per il 2-0. L'ex Sunderland si guadagna così gli applausi dei tifosi e al 73' lascia spazio a Rog, mentre più tardi la standing ovation del San Paolo è tutta per Hamsik e Mertens sostituiti da Allan (75') e dall'ex di turno Pavoletti (78'). Nel finale cerca gloria anche Ghoulam su punizione ma Lamanna non si fa sorprendere e limita il passivo per un Genoa che però 'sale' a 10 partite di fila senza vittoria (7 ko e 3 pareggi), restando così al quintultimo posto in classifica. Applausi, cori ed entusiasmo alle stelle invece per il Napoli, che sbrigata la pratica campionato ora fa rotta su Madrid e sogna l'impresa sul campo dei 'galacticos' di Zinedine Zidane.
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