Gasperini: «Higuain così dilaga. Juventus, col Porto è fondamentale»

L'allenatore dell'Atalanta, ex bianconero, a Tiki Taka: «Il nuovo sistema di gioco esalta le capacità del Pipita. Sono venuto a Bergamo per lavorare con i giovani»
Gasperini: «Higuain così dilaga. Juventus, col Porto è fondamentale»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Gian Piero Gasperini è un cuore bianconero. Ha allenato la Juventus Primavera, ha lanciato campioni a Genova e ora si sta ripetendo a Bergamo. Ospite di “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, il talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo su Italia 1, ha parlato del momento magico dell’Atalanta. E ovviamente della Juve. «Le polemiche Dybala-Allegri e Bonucci-Allegri? Penso che queste cose vadano prevenute e quando succedono sono sintomo di nervosismo. Negli spogliatoi ci sono spazi per dirsi tutto, una sorta di camera caritatis. Comunque non è un fatto grave: può essere dovuto al fatto che sta arrivando un momento decisivo, perché per la Juve, al di là di coppa Italia e campionato, ha la Champions come obiettivo primario. Higuain? Si è calato nel meccanismo della Juve con grande disponibilità, soprattutto all’inizio, ma ora, in questa nuova posizione, stanno dilagando le sue capacità realizzative. La Juve è la più forte perché ha una continuità e un’abitudine di rendimento che nessuno delle sue avversarie ha. In ottica Champions, questa partita con il Porto è fondamentale, perché può dare alla Juventus la dimensione di quanto possa essere competitiva. Le polemiche arbitrali? Penso sia nella natura del calcio, quando c’è un fallo dubbio, farsi scappare qualche parolina: è sicuramente un aspetto che noi allenatori, io in particolare, dobbiamo migliorare. Napoli-Atalanta? Dobbiamo sperare che il Napoli sia un po’ distratto dal ritorno col Real, perché in questo momento, per come sta giocando, è difficile da contenere: per noi è un banco di prova importante, ci dirà dove possiamo arrivare. Sia il Napoli sia la Roma sono grandissime squadre: a livello di continuità gli manca qualcosa rispetto alla Juventus, ma negli scontri diretti se la giocano alla pari».



IN NERAZZURRO - Ancora Gasp: «Sono venuto a Bergamo per lavorare con i giovani. Io dopo Genova pensavo di stare fermo, ma poi è arrivato il presidente Percassi: mi ha convinto con il progetto, che prevedeva l’investimento sui giovani e il tempo necessario per trovare la giusta strada, e l’accordo si è chiuso. Gagliardini me l’aspettavo su questi livelli: veniva da esperienze non tanto positive in B e anche quest’estate, per quanto si vedesse che aveva qualità, si vedeva anche che lamentava difficoltà di collocazione in campo e di fiducia. Ma i numeri c’erano e dopo la grande partita contro il Napoli è esploso. Quando è andato all’Inter, gli ho detto giocare da protagonista e non da ragazzo, perché non gli avrebbero dato il tempo di giocare da ragazzo. Ma è più facile a dirsi che a farsi. L’Inter in questo momento è una squadra solida, forte: non fai una striscia come quella che hanno fatto se non hai delle capacità tattiche. Come commento Gomez e Petagna sui social? Sono straordinari, sono così anche fuori dalle telecamere. Gomez per noi è incedibile, non ha prezzo: spesso si parla dei giovani, ma ci sono anche giocatori come lui che danno un contributo pazzesco. Sogno Europa? È ancora lontana, tredici partite sono tante e abbiamo squadre forti che competono con noi, ma possiamo giocarcela. Non abbiamo l’obbligo di andare in Europa, ma ora che siamo qui vogliamo provarci: a noi piace stare in alto».

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