Serie A, Torino-Udinese 2-2: Belotti raggiunge Dzeko

Super sfida all'Olimpico: gli ospiti vanno avanti 2 gol con Jankto e Perica, i granata colpiscono tre legni e poi agguantano con Moretti e Belotti un pareggio strameritato
Serie A, Torino-Udinese 2-2: Belotti raggiunge Dzeko© LaPresse

TORINO - Partita pazzesca! L’Udinese va avanti di 2 gol con Jankto e Perica, il Toro colpisce 3 legni e poi agguanta con Moretti e Belotti un pareggio strameritato. Il Gallo raggiunge Dzeko in cima alla classifica dei cannonieri a quota 23 e per poco nei minuti di recupero non firma addirittura un clamoroso 3 a 2. Tatticamente, Mihajlovic sfiora un risultato storico sfornando un incredibile 4-1-1-4 che nella ripresa fa decollare Ljajic, in versione creatore, nella zona centrale del prato. Delneri al contrario passa a un 5-3-2 ultraprudente e la paga, scaricando paure nella squadra, pur in vantaggio, tanto quanto Sinisa ha infuso coraggio ai suoi, nonostante tutto, con i cambi. Esaltazione sugli spalti: che coraggio, che cuore, che passione questo Toro!, mai vinto e punito soprattutto (o soltanto) dalla cattiva sorte.

IAGO SUBITO KO - Per Miha, 4-3-3 classico con Iago Falque, Belotti e Ljaijc in attacco. A centrocampo Acquah, Lukic e Baselli; davanti a Hart, Zappacosta, Rossettini, Moretti (ancora preferito in extremis a Castan) e Molinaro. Stesso modulo anche per Delneri, che punta su Scuffet tra i pali e su una difesa composta da Widmer, Danilo, Angella e Samir, per anestetizzare la voglia di gol di Belotti (nuovamente capitano, con Benassi in panca). A centrocampo Badu, Kums e Jankto; tridente composto da De Paul, Zapata e Perica. Arbitra Ghersini di Genova. Si comincia sotto una pioggia battente: campo zuppo d’acqua e aria tagliente, fredda. Granata subito più intraprendenti, guizzanti, votati all’offensiva. La gara è vivace, con i friulani che cercano di colpire soprattutto di rimessa. Dopo 14’ minuti, però, la brutta notizia per Iago: è costretto a uscire (dentro Iturbe) per i postumi di una brutta contusione subita all’inizio e per l’insorgenza di dolori muscolari. PRIMI 30’: 60% A 40% Ritmi alti, col Toro alla chiara ricerca del vantaggio, con buona personalità e trame di gioco anche piacevoli. Interscambi e penetrazioni sulla trequarti in virtù della discreta regia di Lukic a centrocampo e della verve di Baselli, ripetute discese sulle fasce, in specie a destra dalle parti di Zappacosta e Iturbe, e solito gran sbattimento del Gallo, un paio di volte innescato pericolosamente con improvvisi traversoni da lontano. Più di tutti, è Ljajic ad apparire troppo avulso, e poco ispirato, efficace. Sull’altro versante, Udinese abile a chiudersi a fisarmonica, con Kums presente nel dettare i tempi delle ripartenze e con Zapata ripetutamente assistito dalle incursioni di De Paul e Perica, nel duello con i due corazzieri granata davanti ad Hart. La palla scorre veloce ma la partita è anche molto tattica, con i friulani ben disposti sul prato, feroci nelle marcature e nei ripiegamenti in 9 undicesimi, in fase di non possesso: pure così si spiegano alcuni errori di troppo, per imprecisione o frenesia, di Iturbe e compagnia, al dunque, dalle parti dell’area avversaria. E le occasioni sono rarefatte, fin quasi verso la fine della prima frazione, anche se il predominio è nettamente e costantemente di marca granata (61% a 39% nel possesso palla, all’intervallo).

DUE LEGNI IN UN MINUTO - La partita si infiamma però, improvvisamente, negli ultimi 10 minuti del primo tempo. Col Toro a tratti troppo sbilanciato, l’Udinese piazza due contropiede pericolosissimi, tra il 35’ e il 39’: dapprima De Paul serve Zapata, testata, Hart respinge (male) su Badu, che serve Jankto: che però spreca, calciando altissimo. Poi, ancora De Paul si libera centralmente e serve Perica in area sul centrosinistra: diagonale rasoterra potente, assist per Zapata che, in scivolata sul secondo palo, manda però a lato. Il doppio brivido è una sferzata per i granata, a loro volta vicinissimi al gol: 41’ e 42’, angoli calciati per due volte da Zappacosta, e doppio legno. Nel primo caso Belotti svetta in area ma centra la traversa, nel secondo Rossettini (sempre di testa) colpisce il palo, con Moretti che ribatte come può tra le mani di Scuffet. A proposito: proprio Rossettini, ammonito in precedenza e diffidato, salterà la trasferta di Cagliari.

UN GALLO DA AIUTARE DI PIU’ - La difficoltà globale del Toro a penetrare nelle maglie strette dell’Udinese è la morale consegnata dal primo tempo, se osservato a volo d’uccello. E che Belotti necessiti di essere aiutato da un compagno d’attacco più vicino e incisivo è altrettanto evidente. Miha nell’intervallo cerca di provvedere con una serie di consigli di natura tattica, in attesa di giocarsi le due sostituzioni che gli rimangono. DA JANKTO AL 4-2-3-1 Ripresa. L’illusione granata porta la firma di Acquah: tiro dal limite al 3’, angolatissimo, e gran parata in angolo di Scuffet. La realtà, di Jankto: sciocco, errato disimpegno di Rossettini, il ceco intercetta e fugge sulla sinistra, contropiede rapidissimo, voragine difensiva granata e il missile in diagonale si insacca sotto la traversa, 0 a 1 al 5’. Sinisa cambia: Boyé per Lukic, e cambio di modulo (4-2-3-1, con Ljajic trequartista). Delneri reagisce con eccessiva prudenza, mette Heurtaux per De Paul, passa al 5-3-2. Il Toro va all’arrembaggio, prima proprio Heurtaux sventa un tiro a botta sicura di Belotti, poi al 22’ su corner di Iturbe il Gallo centra di nuovo la traversa, di testa. L’Udinese ringrazia la fortuna e un minuto dopo segna di nuovo in contropiede: Badu, Zapata, Rossettini bruciato, diagonale sporco su Hart in uscita e tocco un attimo prima della linea di Perica. Sembra la fine, invece è l’inizio di una rimonta pazzesca, che per poco non porta addirittura al 3 a 2.

E POI IL 4-1-1-4! - Al 25’ in mischia Moretti riapre le danze (1-2), quindi Sinisa tenta il tutto per tutto: Maxi Lopez per Baselli, 4-1-1-4 con Ljajic arretrato e accentrato. In avanti il Toro con l’argentino (molto combattivo) ha più peso e la nuova posizione libera il serbo, lo accende persino, finalmente: più libero di creare e svariare. L’Udinese ha la colpa di chiudersi, si spaventa e il Toro ne approfitta. Boyé fa volare Scuffet, quindi il forcing porta al più che meritato pareggio: cross di Zappacosta e testa vincente di Belotti, che raggiunge Dzeko nella classifica dei cannonieri. Ancora una paratona di Scuffet su Ljajic, un gol annullato per fuorigioco al Gallo e un colpo di testa sempre di Belotti, alto, chiudono un match incredibile, che il Toro avrebbe strameritato di vincere. E non solo per i 3 legni colpiti. La gente applaude alla fine, come se i granata avessero devastato l’Udinese anche nel risultato. Di sicuro lo hanno fatto quanto a passione, coraggio, cuore e grinta.

TORINO-UDINESE 2-2: TABELLINO E STATISTICHE

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