Chievo-Torino 1-3: Ljajic segna e inventa

Dopo Cagliari, i granata vincono a Verona ispirati dal trequartista serbo. A segno anche Zappacosta, Iago e Pellissier. Cannonieri: Belotti adesso deve tifare per il… Pescara
Chievo-Torino 1-3: Ljajic segna e inventa© LaPresse

VERONA - Dopo la vittoria a Cagliari, quella a Verona. Il Toro passeggia sui resti del Chievo (5° ko di fila, per i veneti) e infila il secondo successo consecutivo in trasferta (in mezzo, il pareggio casalingo col Crotone, tra tanti rimpianti). Non segna Belotti, a questo giro, anche se ci va vicino. Ci pensano Ljajic (in gran spolvero, da trequartista), Zappacosta e Iago Falque, tutti nel secondo tempo (7’, 11’ e 30’). Per il Chievo, sigillo di Pellissier, sempre nella ripresa (20’). Il Torino ha giocato meglio, ha sostanzialmente dominato fin dall’inizio del match. E ha pure mostrato discreti stimoli. La vittoria è bella e meritata, anche se non serve al Gallo per staccare Dzeko nella classifica dei cannonieri, in attesa di conoscere gli esiti della partita della Roma a Pescara, lunedì sera. La cronaca, ora.

ANCHE DE SILVESTRI - Formazioni. La vera novità, tra tanti infortunati che condizionano parecchio sia Maran sia Mihajlovic, è rappresentata dal ritorno di Avelar, che non gioca una partita dal 7 febbraio 2016, giusto contro il Chievo. Una quindicina di mesi fa. Per il terzino sinistro brasiliano, il ritorno in campo è la fine di un incubo iniziato il 13 settembre 2015, proprio qui al Bentegodi, ma all’epoca contro il Verona. Di lì in poi: problemi al ginocchio, operazioni chirurgiche, illusioni, ricadute, infiammazioni, guai muscolari… Per la cronaca, sulla fascia destra non c’è Zappacosta (leggera febbre). Dentro De Silvestri. E, tatticamente, avanti con il 4-2-3-1, con Ljajic trequartista. Per il Chievo, 4-3-1-2 con l’ex granata Sorrentino in porta (non più Seculin, a questo giro). E proprio il portiere dei veneti è subito impegnato, al 5’: parata non facile in tuffo su rasoterra insidioso di Ljajic, da ottima posizione (poteva comunque tirare meglio, il serbo).

TRAVERSA DI BOYÉ - E’ il momento migliore del Toro, quello iniziale. Perché i granata cercano subito di alzare il ritmo e sbloccare il risultato. E per poco non ci riescono. All’8’, botta di Boyé deviata, e traversa scheggiata. Al 9’, da angolo, De Silvestri di testa, di poco a lato. Al 14’, tiro di Belotti leggermente alto. Al 21’, da fuori, un diagonale pericoloso di Ljajic, fuori di poco. I veneti operano soprattutto di rimessa, prima che l’equilibrio torni a primeggiare, nella seconda parte del primo tempo (tiro forte ma centrale di Frey, parato; spunti insidiosi di Inglese e Radovanovic, più avanti). Si fa male De Silvestri, intanto: nuovo guaio muscolare alla coscia destra, entra Zappacosta, seppur non al meglio. E proprio il neoentrato a momenti firma l’assist vincente, al 39’, per Boyé: ma il tiro a botta sicura dell’argentino è deviato quanto basta da Depaoli, in angolo. La morale, dopo i primi 45’: apprezzabili spunti offensivi di Boyé e Ljajic, ma troppo sporadici; e Belotti è servito poco e male, mentre Iago latita. E’ il Torino comunque a fare la partita, viaggiando a strappi, con il Gallo nella morsa di Dainelli e Spolli. Per il Chievo, decisamente meno qualità nel gioco, e personalità, con solo il 34% di possesso palla, contro il 66% granata. Davanti, per Pellissier e compagni, quasi nessuna occasione pericolosa; e dietro, sofferenze non solo sulle fasce, dalle parti di Sorrentino. Mentre Castro e Birsa non decollano, e Radovanovic perde troppi palloni.

AL 7' IL GOL - Ripresa. Nessun cambio, e Toro di nuovo in avanti, come a inizio partita. Ma stavolta il gol arriva, già al 7’, dopo una lunga azione manovrata, conclusa da Ljajic, con un bel tiro angolato, dal limite (8° gol in campionato). E all’11’ si materializza anche il meritato raddoppio, per il Toro: da angolo, palla a Zappacosta, diagonale violentissimo sul secondo palo e 2 a 0 per i granata (prima rete in questo campionato per il terzino, poi vicino al raddoppio al 17’: tiro parato da Sorrentino). La qualità fa la differenza, insomma. E il Toro continua a insistere, per cercare di far segnare anche Belotti, mentre in curva continua la festa della Maratona itinerante. Ma al 20’ a sorpresa il Chievo accorcia: veloce triangolazione, sul proprio centrosinistra il Torino viene segato in due e Pellissier, servito da Inglese, infila con un preciso pallonetto sull’uscita di Hart (8° gol in campionato per l’ex attaccante del vivaio granata). Ma l’illusione del pari dura poco, perché Iago Falque al 30’ riporta il Toro ad allungare i distacchi, con un tiro rasoterra dal limite (11° gol in campionato, per lo spagnolo). Nel frangente, ha un grande merito Belotti, che era stato abile a strappare la palla a Radovanovic. E la partita, nei fatti, finisce qui. Troppo evidente la differenza di qualità e motivazioni, in campo. Trascinati da un Ljajic sempre più brillante e al centro del gioco, i granata vincono con merito. E fanno sorridere i tifosi.

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