Milan e Inter non sbagliano e calano il tris al debutto contro Crotone e Fiorentina

Le milanesi vincono al debutto rispondendo ai successi di Juventus, Napoli e Roma. Stecca la Lazio, bene la Sampdoria
Milan e Inter non sbagliano e calano il tris al debutto contro Crotone e Fiorentina

TORINO - Le milanesi non sbagliano e dopo le vittorie di Juventus e Napoli negli anticipi di ieri e quello ottenuto dalla Roma a Bergamo nel tardo pomeriggio rispondono calando entrambe il tris: il Milan lo fa su un campo di un Crotone ridotto in dieci fin dall'avvio, l'Inter di Spalletti invece a San Siro contro la Fiorentina dell'ex nerazzurro Pioli. Delude invece la Lazio che si fa fermare sullo 0-0 casalingo dalla neo promossa Spal (unico match senza gol insieme a Sassuolo-Genoa). Successi al debutto anche per la Sampdoria, che rovina la festa del Benevento per la prima storica apparizione in A (ma che gol Ciciretti!) e per il Chievo, corsaro in casa dell'Udinese.

CROTONE-MILAN 0-3 -   Un monologo scevro di sbavature. Sotto gli occhi di Han Li, continua la marcia inarrestabile del Milan che inaugura come meglio non avrebbe potuto il campionato e coglie la quarta vittoria su 4 partite ufficiali impreziosite da un bilancio di 12 gol fatti e zero subiti. La macchina da gol rossonera si mette in moto dopo pochi minuti: Ceccherini trattiene Cutrone in area, l’arbitro segnala subito il dischetto ma dopo aver consultato il Var trasforma il giallo in rosso. Kessie trasforma incrociando di destro all’angolino. Nicola corre ai ripari e riequilibra la squadra immettendo Dussenne al posto di Trotta, la cui partita dura 7 minuti. Al  13’ Borini accarezza l’idea di ipotecare già il successo: sul servizio di Suso, l’ex Sunderland calcia di prima intenzione ma non sorprende Cordaz sul primo palo. Dopo un timido tentativo di riscossa di Budimir, il Milan trova il raddoppio al 18’: Suso spariglia le carte con una scorribanda fino alla linea di fondo e spara in mezzo dove Cutrone autografa il suo primo gol in Serie A bruciando tutti sul primo palo. Passano 3 minuti e si iscrive alla partita Donnarumma, attento a non farsi sorprendere dalla fucilata del solito Budimir. Quello dell’ex Sampdoria è un fuoco di paglia perché i rossoneri calano il tris già dopo un quarto di partita: Cutrone e Suso si scambiano i ruoli e questa volta è lo spagnolo a timbrare sull’assist del giovane attaccante. Il Crotone è alle corde e il Milan sembra poter infierire con estrema nonchalance: al 39’ Conti va vicino al quarto gol al termine di un’azione in cui poteva starci un calcio di rigore per il fallo subito da uno scatenato Cutrone. La ripresa è una sorta di allenamento agonistico per il Milan che si preoccupa soprattutto di non sprecare troppe energie. L’amministrazione controllata non produce grandi sussulti fino al 73’: André Silva, entrato al posto di Cutrone, vorrebbe segnare il suo primo gol in A al debutto ma deve fare i conti con la grande parata di Cordaz. Il portiere del Crotone vuole evitare la goleada e a 11 minuti dalla fine dice no anche al tentativo dell'altro subentrato José Mauri. Pochi istanti prima del triplice fischio Donnarumma supera il test di concentrazione privando di una rete che sembrava fatta Barberis. E' l'ultimo sussulto di una gara senza storia: il Milan sembra un congegno già oliato nonostante i molti volti nuovi. Per avere una fotografia più nitida però occorre aspettare la gara di domenica prossima contro il Cagliari.

INTER-FIORENTINA 3-0 - Fa subito sul serio l'Inter di Spalletti che supera a San Siro la Fiorentina per 3-0 dimostrando di aver già assorbito la filosofia del nuovo tecnico. Certo, la mira sotto porta (Icardi a parte) deve essere migliorata - troppe le palle gol fallite - e le gambe ancora non girano al massimo ma sotto gli occhi del suo pubblico la squadra nerazzurra porta a casa tre punti meritati in attesa di sfidare sabato prossimo all'Olimpico la Roma nel primo vero test stagionale. Fino a quando il fiato ha retto l'Inter ha dominato un'avversaria ancora a caccia di un affiatamento fra i troppi volti nuovi. Benissimo Icardi che nei primi quindici minuti ha deciso la sfida con una doppietta da applausi. Il primo gol è arrivato su rigore da lui stesso procurato dopo un tocco (evidenziato anche all'arbitro Tagliavento dal Var) di Astori in area viola. Il secondo è stato un gioiellino: elevazione mezzo metro sopra i due centrali viola Hugo e Astori e palla che di testa finisce lì dove Sportiello proprio non può arrivare. Uno-due da fuoriclasse vero con l'approvazione dello stesso Spalletti. Il resto del primo tempo è un monologo interista con tante occasioni fallite, da Perisic a Brozovic, fino agli ex Vecino (grande la sua prova) e Borja Valero. La Fiorentina si vede solo in una circostanza con Simeone jr che di testa al 27' impegna a terra Handanovic. Troppo poco per soddisfare Pioli, ignorato dai suoi ex tifosi di San Siro. Nella ripresa i ritmi calano inevitabilmente ma è la Fiorentina a ritrovare uno smalto mai evidenziato nella prima parte. Simeone ha subito una chanche per riaprire il discorso  ma la mira è da rivedere. L'Inter va in riserva ma riesce comunque a costruire qualche palla gol grazie agli spazi lasciati liberi dagli avversari: Icardi esalta i riflessi di Sportiello, Perisic si divora l'ennesimo gol. Pioli prova a dare nuove energie inserendo Babacar per un esausto Simeone e proprio l'attaccante senegalese sfiora il gol con una potente conclusione che Handanovic devia in angolo da campione. Spalletti risponde inserendo uno scatenato Joao Mario. Dopo un clamoroso legno colpito da Vertout, arriva il tris interista a dieci minuti dal fischio finale grazie a Perisic che di testa sfrutta al meglio un assist al bacio proprio di Joao Mario.

Inter-Fiorentina 3-0: il tabellino

LAZIO-SPAL 0-0 - A una settimana dal successo sulla Juventus nella trionfale serata di Supercoppa la Lazio torna all’Olimpico per il debutto in campionato ma stecca contro la Spal, che per il suo ritorno in Serie A dopo 49 anni è accompagnata dal calore di circa duemila tifosi. Schieramenti speculari per le due formazioni: nel 3-5-2 di Simone Inzaghi c’è Luis Alberto in regia al posto dell’infortunato Leiva mentre davanti non ce la fa Felipe Anderson e – con Keita ammutinato in aperta rottura con la società – è il giovane Palombi a fare da spalla a Immobile. Sull’altro fronte c’è l’ex Floccari a guidare l’attacco in coppia con Paloschi, mentre restano in panchina il bomber Antenucci e il nuovo centravanti Borriello arrivato dal Cagliari. In avvio di partita la Lazio fatica un po’ a trovare misure e ritmo e gli estensi per poco non la sorprendono all’8’, quando uno schema da corner porta al tiro dal limite Viviani che sceglie il rasoterra e ‘pizzica’ il palo. I padroni di casa reagiscono e a suonare la carica è Milinkovic-Savic, che prima chiama all’intervento Gomis (17’) e poi sfiora il palo di testa dopo un perentorio stacco. A dargli man forte ci prova allora Immobile, murato due volte al 25’ dal portiere estense (ma sulla prima chance era in fuorigioco). La Spal soffre ma lotta e non sta a guardare: al 30’ è provvidenziale la deviazione di de Vrij sul tiro di Schiattarella, mentre nel finale Vaisanen di testa non inquadra la porta da buona posizione su azione da corner. L’ultima chance del primo tempo capita sui piedi di Immobile: pregevole la girata di destro ma ancora pronta la risposta del portiere ospite. Dopo il riposo si riprende senza cambi e al 47’ c’è subito una palla buona per Parolo, che da però l cuore dell’area calcia malamente alle stelle. Non va meglio a Immobile al 53’, quando su cross di Lulic ci prova invano di testa. Semplici allora decide di mandare in campo forze fresche e inserisce Cremonesi per Oikonomou (55') e Borriello per Paloschi (62’); Inzaghi risponde con Lukaku e Marusic al posto di Palombi e Basta. La Spal sembra calare alla distanza ma resta compatta e la Lazio non trova varchi, costretta così a provarci dalla distanza come con Lulic al 37’ quando però ancora Gomis si salva con i pugni prima di dire no anche a Milinkovic al 39’. Inzaghi decide allora di giocarsi la carta Caicedo al posto di Lulic nel finale, ma al 41’deve ringraziare de Vrij che mura Floccari. Il risultato non cambia: finisce 0-0 per la delusione della Lazio e la gioia della neopromossa Spal, che parte a sorpresa con un punto d'oro in trasferta.

Lazio-Spal 0-0: il tabellino

SAMPDORIA-BENEVENTO 2-1 - Successo in rimonta per la Sampdoria di Giampaolo, che rovina l'esordio assoluto in A dei campani di Baroni battuti 2-1 dopo essere passati clamorosamente in vantaggio. Al 15’ Amato Ciciretti decide infatti di prendersi un posto nella storia e segna il primo gol in Serie A delle ‘Streghe’ con un sinistro a giro da antologia. La Samp accusa il colpo e per poco non finisce ko al 18’, quando serve una prodezza di Puggioni per evitare il raddoppio sulla pregevole girata volante di Coda. Il Benevento gioca bene ma si fa riprendere al 38’ da Quagliarella, che sugli sviluppo di un angolo risolve in tap-in la mischia in area sannita. A sventare il sorpasso al 42’ ci pensa poi Belec, che dice due volte no al trequartista blucerchiato Ramirez ben servito da Caprari. L’appuntamento è però solo rimandato, perché al 54’ lo stesso Ramirez approfitta di un errore di Cataldi e serve a Quagliarella la palla del 2-1 e della personale doppietta. Il Benevento non ci sta e si riversa in avanti a caccia del pari, ma vanno a vuoto i due tentativi di Puscas così come quello successivo di D’Alessandro e per poco non è la Samp a calare il tris con Silvestre, anticipato dal portiere Belec sul più bello dopo un corner.

SASSUOLO-GENOA 0-0 - Zero reti e praticamente lo stesso numero di palle-gol a Reggio Emilia, dove il nuovo Sassuolo di Bucchi e il Genoa di Juric chiudono la prima gara di campionato a reti inviolate. Primo tempo avaro di emozioni e ritmi non elevati, con i liguri compatti e ben messi in campo e gli emiliani che di conseguenza faticano a trovare spazio. Agli spettatori del ‘Mapei Stadium’ non va meglio nel secondo tempo, quando però sono costretti a trattenere il fiato al 61’ sul tiro del genoano Biraghi che colpisce in pieno la traversa con la porta di Consigli rimasta sguarnita. Finisce così 0-0 come all'Olimpico di Roma, unico altro stadio che non ha visto reti in questa prima giornata.Da segnalare nel finale l'ingresso del giovanissimo genoano Salcedo, classe 2001 di appena 15 anni, al posto di Galabinov.

UDINESE-CHIEVO 1-2 - Debutto corsaro per il Chievo di Maran, che va espugnare il Friuli superando 2-1 l'Udinese del grande ex Delneri. A rompere l’equilibrio sono gli ospiti che al 14’ passano in vantaggio con Inglese, bravo a inquadrare la porta di testa in torsione su corner calciato da Birsa. La squadra friulana, sotto davanti ai propri tifosi, reagisce e pareggia al 37’: cross basso di De Paul dalla destra e girata vincente di capitan Thereau che fa 1-1. Poco prima del riposo sfiora il nuovo vantaggio il Chievo ma Birsa, servito in area da Radovanovic, vede deviarsi la conclusione in angolo. La ripresa si apre con il nuovo vantaggio dei veronesi, firmato stavolta da Birsa che al 53’ beffa Scuffet (forse un po’ troppo fuori dai pali) con un destro a giro dal limite potente e preciso.  L’Udinese è costretta di nuovo a rincorrere e sfiora il nuovo pari al 70’: palla dentro di Perica che carambola verso Lasagna, l'attaccante ci prova al volo e sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino. Al 79’ è invece il Chievo a sprecare una grande occasione in contropiede, con Garritano in un tre contro due decide di servire Birsa che si fa riprendere però dalla difesa di casa. Il risultato non cambia più e a fare festa alla fine sono gli scaligeri.

 

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