Raiola: «Juventus squadra da battere. Sarri? Sarà il suo ultimo anno a Napoli»

Duro attacco del procuratore: «Insigne? De Laurentiis capisce altro, gli farò un disegno. Faccia aprire ad Hamsik un cinema in Slovacchia»
Raiola: «Juventus squadra da battere. Sarri? Sarà il suo ultimo anno a Napoli»© www.imagephotoagency.it

TORINO - «Insigne richiesto dal Barça? No, De Laurentiis come al solito capisce una cosa per un’altra. Un giorno farò un cartone animato solo per lui, certe persone come i bambini capiscono più cose con i cartoni animati». Mino Raiola, quando parla, non è mai banale. Il potente procuratore è intervenuto ai microfoni di Radio CRC e ha toccato vari temi legati alla squadra azzurra. «Hamsik? Se lo può tenere sin dopo la fine della carriera, gli può fare aprire un cinema in Slovacchia e portarselo in barca. ADL è un grandissimo presidente, non siamo nemici. Non odio nessuno, ma vedo le cose diverse da lui».

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SARRI - «Il Napoli gioca un calcio moderno, vincere e perdere è questione di dettagli e di fortuna. Vincere a Roma e a Napoli è difficile, anche per colpa dell’ambiente. Credo che questo sia l’ultimo anno di Sarri, lo hanno chiesto tante squadre europee. Mi auguro per lui che sia l’ultimo anno con De Laurentiis».

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INSIGNE - «Le critiche ad Insigne e la numero 10? Andassero a quel Paese. Se la indossa è perché lo merita. La numero 10 non è una maglia diversa dalla 9 o dalla 8, il 10 è solo un numero. Lo stesso Isco che lo abbiamo tanto esaltato, non aveva la numero 10, ha solo fatto bene in un concetto, quello della Spagna. Il presidente Tavecchio quasi si addormentava in tribuna durante la partita. Gli italiani mascherano le cose. Insigne nel Napoli ogni settimana, anche contro il Real Madrid dove gioca Isco, ha fatto vedere le sue qualità quindi, se viene messo in Nazionale e non gioca come nel Napoli, la colpa non è del giocatore. L’allenatore deve adeguarsi e se davanti ha la Spagna si può anche giocare in modo moderno. Bisogna cambierà la mentalità e tutta questa polemica la trovo ridicola».

SPAGNA-ITALIA - «Non credo che abbiamo meno campioni della Spagna, ma se poi li facciamo giocare a pallavolo è certo che sono più scarsi della Spagna. Isco e Asensio non sono più forti di Insigne e di Verratti, ma hanno giocato in un sistema di gioco migliore del nostro, è stata sbagliata tutta la tattica. Ho visto l’intervista di Ventura, ma se non vuole cambiare nulla durante la partita può anche andare in tribuna o restare a casa, è stata ridicola la tattica adottata contro la Spagna. L’allenatore deve capire quando continuare su una strada o cambiarla. Il calcio moderno è quello della Spagna e della Germania dove anche i centrocampisti offensivi si inseriscono tra gli spazi. Non mi parlate della qualità della Spagna perché Insigne e Verratti non sono meno forti di Isco e Asensio».

DONNARUMMA - «Guardo sempre avanti. Siamo rimasti al Milan perché questo era il desiderio del ragazzo e chi lo ha giudicato prima della chiusura del calciomercato, dovrebbe chinarsi e chiedere scusa. E invece, sto ancora aspettando le scuse da quella piccola parte della tifoseria di Milano e anche da qualche giornalista che ha espresso un giudizio morale perché è facile poi fare la morale sugli altri. L’Italia è forse l’unico Paese in cui i tifosi pensano di gestire le società o le scelte dei giocatori, questo all’estero non accade. In Italia si ha un po' di paura dei tifosi e dobbiamo uscire da questa cultura. Tutti hanno giudicato male Donnarumma, ma non hanno poi chiesto scusa. Voglio chiarire anche questa storia della fascia da capitano: noi non l’abbiamo mai chiesta, ci è stata offerta». 

PRONOSTICO - «La Juventus ad oggi è campione d’Italia per cui resta la squadra da battere. Ma questo è un campionato nuovo ed è vero che la Juve è ancora una grande squadra, ma anche il Napoli lo è. Credo che anche la Roma possa sorprendere quest’anno».

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