Serie A, Torino-Sampdoria 2-2: Quagliarella riprende i granata

Zapata sblocca dopo 20 secondi, poi la rimonta con Baselli e Belotti. Ma la rete dell'attaccante blucerchiato al 34' regala a Mihajlovic solo un pari
Serie A, Torino-Sampdoria 2-2: Quagliarella riprende i granata© PAOLO RATTINI/PEGASO NEWSPORT

TORINO - Finisce 2 a 2 questo antipasto di lotta per l’Europa. Il Torino chiude con un gran carico di rimpianti: per il 3 a 1 fallito da Iago un attimo prima del secondo gol doriano, e per i gol non trovati nella ripresa, decisamente dominata, dopo un primo tempo invece molto più equilibrato, e pure più spumeggiante nel combattimento globale. Si sono viste due formazioni di qualità, sicuramente destinate alla parte sinistra della graduatoria, con vista sulla rincorsa per l’Europa League. Baselli e Belotti, con due gol di pregevole fattura in due minuti, tra il 13’ e il 15’, hanno replicato alla rete lampo di Zapata, dopo appena 17 secondi. Di Quagliarella, infine, il pari definitivo, al 34’.

ADDIO BERSELLINI Il tutto, ricordando Bersellini (uno scudetto e due Coppe Italia con l’Inter), ex allenatore anche di Toro e Samp (con i doriani vinse la Coppa Italia dell’85), scomparso nelle ore prima della partita. Per i granata, resta il ricordo del leggendario derby del 3 a 2, quello dei 3 gol in 3 minuti.

DA MORETTI A BASELLI E ora la cronaca. Che inizia, per l’appunto, con il gol lampo della Samp, dopo appena 17 secondi. Palla al Toro, lancio lungo di N’Koulou in avanti, i granata si sbilanciano subito, palla recuperata dai blucerchiati, Barreto per Ramirez sulla sinistra, De Silvestri è ancora troppo avanti, N’Koulou non riesce a chiudere, cross basso, Moretti s’impappina nel rinvio in mezzo all’area e Zapata, a lungo trattato dal Toro in estate, ma poi preso dalla Samp, battezza l’esordio dal primo minuto con una fucilata imprendibile da due passi. I granata paiono narcotizzati, i doriani sentono l’odore del sangue e spingono sull’acceleratore: pallonetto di poco alto di Quagliarella da fuori area con Sirigu lontano dai pali, botta di Praet parata con difficoltà dal portiere sardo. Dopo 5 minuti c’è una sola squadra in campo, lo 0 a 2 sembra imminente, ma pian piano il Toro recupero senno, equilibri tattici e sostanza. Baselli comincia a dare muscolarità e ordine alla mediana, Belotti e Ljajic alzano il livello della lotta e la gara comincia a essere più equilibrata, seppur sempre giocata a ritmi elevati. Tanto che già al 13’, su servizio di Niang, Baselli, alla prima da titolare, festeggia pure lui la coincidenza con un tiro all’incrocio lontano, una sassata di collo esterno da fuori, in diagonale, che regala l’1 a 1 e scuote la squadra.

GRAN GALLO Meno di 120 secondi e al 15’ Belotti va anche lui a segno: errore in combutta tra Ramirez e Sala in ripartenza, Ljajic ne approfitta sulla trequarti, serve il Gallo che il diagonale, da dentro l’area, scova magistralmente l’unico pertugio sul palo opposto, un diagonale realmente chirurgico, un 2 a 1 di fattura eccelsa. E’ il momento migliore del Toro, passato dall’incubo e una reazione rabbiosa da grande squadra, per personalità ed efficacia. Anche se la Samp, con il suo 4-3-1-2 di ordinanza, orchestra decisamente di più il possesso palla (59% a 41 al 45’) e con Barreto, Torreira e Praet catechizza la mediana, dove Rincon e Baselli si trovano spesso in inferiorità numerica. Barreca fatica in marcatura, Niang lo aiuta poco, anche se in avanti piazza un paio di buone discese, e anche sulla destra i granata non brillano. La pugna vera è nei piedi di Rincon, Baselli, Ljajic, Belotti, tornato sui livelli della scorsa stagione, per temperamento. La difesa tiene, pur con qualche brivido, e solo un tiro di Quagliarella dal limite, a giro, di poco fuori, fa tremare Sirigu. DAL 3-1 a 2-2 Al 34’ il Toro ha l’incredibile occasione per volare sul 3 a 1, dopo un tiro del Gallo parato a terra, due minuti prima: contropiede, ottima uscita palla al piede di N’Koulou, passaggio per Ljajic, servizio per Belotti, cross basso a rientrare per Iago, tutto solo in mezzo all’area, ma lo spagnolo, sempre troppo molle e poco incisivo, tenta lo stop con sufficienza e non arpiona la palla. Un gol gettato letteralmente alle ortiche, che fa rima col 2 a 2: controripartenza dei blucerchiati, De Silvestri non è al suo posto, i granata sono mal posizionati in difesa, Barreca deve accentrarsi per marcare Zapata su cross di Strinic da sinistra, mentre Niang non torna e non scala su Quagliarella, che segna indisturbato il 2 a 2. E i meriti dei doriani si sposano perfettamente con i demeriti del Torino, da Iago a Niang. Infine, ancora un’occasione al 45’: dribbling spalle alla porta di Belotti in area, numero spettacolare, ma il tiro è troppo “stretto” sul primo palo, e finisce fuori.

ALTRI RIMPIANTI La morale parla di un primo tempo molto bello sul piano del gioco e delle emozioni, giocato con impeto e sovente anche con qualità da entrambe le squadre: con la Samp decisamente più abile nel possesso palla e nella costruzione della manovra, a fronte di un Toro capace di essere letale davanti, ma anche carico di rimpianti. Che aumentano al 9’ della ripresa, quando Niang, solo davanti a Puggioni, smarcato bene da Iago, spreca il 3 a 2 con un tiro che scheggia appena il palo e finisce fuori. Al 12’ tocca a Belotti, col Toro in pressing da qualche minuto, a conferma della scossa data da Mihajlovic ai suoi nell’intervallo: altro buon passaggio di Iago per il Gallo, che però da buona posizione centrale sparacchia altissimo.

CHE RITMI! Detto che dal 1’ Bereszynski ha preso il posto dello stralunato Sala, e che i granata continuano a viaggiare attorno al loro consueto 4-2-3-1, con l’accenno di forcing del Toro aumentano anche i falli doriani e i momenti di nervosismo. I ritmi sempre altissimi sono ora inframmezzati anche da cartellini e spintoni in campo, con Tagliavento che ha il suo daffare per tenere in pugno la partita. Ora sono i ragazzi di Mihajlovic a gestire più e meglio il pallone, utilizzando con maggiore solerzia anche le fasce e velocizzando la costruzione della manovra, in attesa di rivedere un giorno anche il vero Niang, anche se già appare in progresso rispetto a Benevento. La squadra di Giampaolo va in affanno, il tecnico dei liguri sostituisce Murru con Strinic. Ma il baricentro resta in mano ai granata.

MANCA IL MACHETE Al 26’ Baselli esce: non ne ha più, deve ancora ritrovare i 90’, comunque la sua partita è stata più che positiva, persino al di là del gol. Debutto in campionato per Gustafson, così come per il redivivo Boyé (dentro per Niang al 28’, anche lui a corto di fiato). Miha cerca così di dare nuove energie alla manovra offensiva, in un momento di stanca della partita. La Samp continua a soffrire, esce ormai poco dal guscio, bada al contenimento. Gli spazi sono rarefatti per i granata, che spingono, ma faticano a trovare varchi. Il prato è intasato, e al 32’, quando una punizione-cross di Ljajic innesca Belotti sul secondo palo, il Gallo in spaccata devia come può, ma senza trovare la porta. Entra anche Edera, al 35’, per Iago. E il giovane esterno è anche subito pericoloso, con un fendente in diagonale. Miha cerca in ogni modo di rendere di nuovo appuntito il tridente, con la freschezza del dribbling, mentre Giampaolo si cautela con Linetty per Ramirez al 36’. Ma, a parte il determinato Edera, Boyé (soprattutto) e Gustafson appaiono troppo molli, perdono palloni su palloni. Al 39’ il primo e unico lampo della Samp nella ripresa: una sventola da lontano di Quagliarella, respinta a fatica da Sirigu. Inizia a piovere, Tagliavento e collaboratori cominciano a sbagliare malamente un paio di decisioni, la partita si elettrizza di nuovo. Ma per il Toro ormai è tardi. Fine. Con un carico grosso così di rimpianti, per i granata, a cui è mancato solo il colpo di machete, nella ripresa.

 

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