Inter-Chievo 5-0: tripletta di Perisic e Spalletti si prende la vetta. VInce la Fiorentina, pari Bologna

I nerazzurri non falliscono: anche Icardi a segno nella goleada di San Siro che vale il primato a +1 sul Napoli e a +2 sulla Juventus prossima avversaria
Inter-Chievo 5-0: tripletta di Perisic e Spalletti si prende la vetta. VInce la Fiorentina, pari Bologna

MILANO - L'Inter è tornata. A convincere definitivamente gli ultimi scettici il 4-0 rifilato al malcapitato Chievo, travolto a San Siro da una squadra cinica e affamata che - trasformata dalla cura Spalletti - senza tentennamenti è andata a prendersi una vetta che mancava da quasi due anni. L'ultimo primato in classifica dei nerazzurri risaliva infatti al 6 gennaio 2016: vittoria a Empoli e +1 su Napoli e Fiorentina con i nerazzurri a quota 39 punti dopo 18 gare, lo stesso bottino di oggi quando però di giornate ne sono passate appena 15 e l'Inter è l'unica squadra ancora imbattuta. Il tutto alla vigilia dello scontro diretto sul campo della Juventus, ora terza a -2 dalla nuova capolista e a una sola lunghezza dal Napoli battuto venersì sera al 'San Paolo'.

Inter-Chievo 5-0: il tabellino

APRE PERISIC - Il 'Meazza' è una bolgia già mezz’ora prima del fischio d’inizio, quando da Benevento arriva l’eco del gol di Brignoli al Milan e il boato dei 50mila sugli spalti rimbomba nel cielo di San Siro, seguito dai classici "cori saltellati" antirossoneri mentre Brozovic durante il riscaldamento festeggia sorridendo e mimando con le dita il "2-2" dei "cugini" al 'Vigorito'. L'atmosfera è elettrica e la carica del pubblico contagia inevitabilmente i nerazzurri, subito arrembanti: è il 2' quando Ranocchia sfiora il gol di testa per ritornare poi in posizione tra gli applausi di quelli stessi tifosi che lo hanno fischiato per mesi. Il Chievo non vorrebbe fare da vittima sacrificale e prova a battere un colpo con Meggiorini, che al 14' si infila tra i due centrali nerazzurri su cross di Birsa e chiama all'intervento Handanovic. Solo un episodio, perché l’Inter ricomincia subito a premere come una marea che trova sbocco al 23', quando Sorrentino respinge troppo centralmente un tiro cross di Santon e poi non trattiene il pallone sul successivo tap-in di Perisic che fa 1-0 e apre le danze spaccando la partita.

Inter-Chievo 5-0: numeri e statistiche del match

LA FIRMA DI MAURO - Il Chievo infatti accusa il colpo, ma prova a rialzarsi e a reagire prendendo campo alla camaleontica squadra di Spalletti che ora glielo lascia fare, compatta nella propria metà campo e pronta a punire negli spazi con Icardi. Proprio quello che succede al 38' quando Brozovic ringrazia Inglese per il regalo (retropassaggio killer del futuro napoletano) e serve sulla corsa il capitano, che incrocia con il destro e raddoppia siglando il suo 16esimo gol in campionato. La risposta dei veronesi è tutta in una debole conclusione a giro dello sloveno Birsa, facile preda del suo connazionale Handanovic. E a chiudere il primo tempo in avanti sono comunque i nerazzurri, con Joao Mario murato sul più bello al 43' dopo una bella azione corale e il destro di Candreva che finisce in curva appena prima del riposo.

Serie A, la classifica

SENZA PIETÀ - Dagli spogliatoi rientrano in campo gli stessi ventidue e un'Inter tutt'altro che sazia, proiettata subito in avanti a caccia del definitivo colpo del ko. I primi squilli sono quelli di Candreva e Brozovic, che sfiorano il bersaglio dalla lunga distanza. Il Chievo è in completa balia dei padroni di casa che non mostrano alcuna intenzione di rallentare e alla fine dilagano, mettendo l'avversario al tappeto con un perentorio uno-due: al 57' Perisic sfrutta un altro errore in fase di impostazione dei clivensi e siglia il tris con un rasoterra mancino a incrociare, tre minuti dopo è invece Skriniar a calare il poker di testa su morbido cross di Candreva. I nerazzurri giocano ora sul velluto e a un quarto d'ora dalla fine Spalletti richiama in panchina Icardi (dentro Eder) concedendogli la standing ovation  del 'Mezza'. Il finale è pura accademia e nel recupero arriva anche la tripletta di Perisic: finisce 5-0 e mentre Juventus, Napoli e Roma giocheranno nelle prossime ore partite decisive per il loro futuro in Champions League, l'Inter di Spalletti potrà godersi il primato e preparare senza distrazioni il prossimo big-match dell'Allianz Stadium. Per il tecnico napoletano Maurizio Sarri è «un altro sport»? Forse ha ragione, ma l'Inter ha dimostrato di saperlo interpretare al meglio e ha rimesso in discussione le gerarchi estive: per lo Scudetto - impossibile ormai nasconderlo - c'è una contendente in più...  

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FIORENTINA-SASSUOLO 3-0 - Se l'Inter fa festa a San Siro, è una domenica positiva anche per un ex nerazzurro come Stefano Pioli, che vede la sua Fiorentina tornare al successo dopo i due pareggi con Spal e Lazio. A cadere sotto i colpi dei viola al 'Franchi' è il Sassuolo dell'ex gigliato Iachini, battuto con un 3-0 che vale l'aggancio al Milan settimo della classe a quota 21 punti. Pratica già chiusa nel primo tempo grazie alle reti di Giovanni Simeone (32') e Veretout (42'), con il definitivo tris calato nella ripresa dall'altro figlio d'arte Federico Chiesa (71'). Tre punti importanti per i toscani mentre per gli emiliani si tratta della decima sconfitta stagionale (solo il Benevento con 14 ha fatto peggio). E il vantaggio sulla terz'ultima resta sempre uno soltanto...

BOLOGNA-CAGLIARI 1-1 - L'unico pareggio del pomeriggio arriva invece al 'Dall'Ara', dove il Bologna padrone di casa non riesce ad andare al di là dell'1-1 contro il Cagliari e - come il Milan - si vede agganciato a quota 21 punti dalla Fiorentina. A passare in vantaggio sono i sardi di Diego Lopez, che sorprendono la formazione di Donadoni prima del riposo con Joao Pedro, che va a segno al 42' su assist di Faragò). Un vantaggio preziosissimo per gli isolani, che riescono a difenderlo però solo fino all'83' quando Destro, servito da Masina, evita la sconfitta al Bologna siglando la rete del definitivo 1-1.

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MILANO - L'Inter è tornata. A convincere definitivamente gli ultimi scettici il 4-0 rifilato al malcapitato Chievo, travolto a San Siro da una squadra cinica e affamata che - trasformata dalla cura Spalletti - senza tentennamenti è andata a prendersi una vetta che mancava da quasi due anni. L'ultimo primato in classifica dei nerazzurri risaliva infatti al 6 gennaio 2016: vittoria a Empoli e +1 su Napoli e Fiorentina con i nerazzurri a quota 39 punti dopo 18 gare, lo stesso bottino di oggi quando però di giornate ne sono passate appena 15 e l'Inter è l'unica squadra ancora imbattuta. Il tutto alla vigilia dello scontro diretto sul campo della Juventus, ora terza a -2 dalla nuova capolista e a una sola lunghezza dal Napoli battuto venersì sera al 'San Paolo'.

Inter-Chievo 5-0: il tabellino

APRE PERISIC - Il 'Meazza' è una bolgia già mezz’ora prima del fischio d’inizio, quando da Benevento arriva l’eco del gol di Brignoli al Milan e il boato dei 50mila sugli spalti rimbomba nel cielo di San Siro, seguito dai classici "cori saltellati" antirossoneri mentre Brozovic durante il riscaldamento festeggia sorridendo e mimando con le dita il "2-2" dei "cugini" al 'Vigorito'. L'atmosfera è elettrica e la carica del pubblico contagia inevitabilmente i nerazzurri, subito arrembanti: è il 2' quando Ranocchia sfiora il gol di testa per ritornare poi in posizione tra gli applausi di quelli stessi tifosi che lo hanno fischiato per mesi. Il Chievo non vorrebbe fare da vittima sacrificale e prova a battere un colpo con Meggiorini, che al 14' si infila tra i due centrali nerazzurri su cross di Birsa e chiama all'intervento Handanovic. Solo un episodio, perché l’Inter ricomincia subito a premere come una marea che trova sbocco al 23', quando Sorrentino respinge troppo centralmente un tiro cross di Santon e poi non trattiene il pallone sul successivo tap-in di Perisic che fa 1-0 e apre le danze spaccando la partita.

Inter-Chievo 5-0: numeri e statistiche del match

LA FIRMA DI MAURO - Il Chievo infatti accusa il colpo, ma prova a rialzarsi e a reagire prendendo campo alla camaleontica squadra di Spalletti che ora glielo lascia fare, compatta nella propria metà campo e pronta a punire negli spazi con Icardi. Proprio quello che succede al 38' quando Brozovic ringrazia Inglese per il regalo (retropassaggio killer del futuro napoletano) e serve sulla corsa il capitano, che incrocia con il destro e raddoppia siglando il suo 16esimo gol in campionato. La risposta dei veronesi è tutta in una debole conclusione a giro dello sloveno Birsa, facile preda del suo connazionale Handanovic. E a chiudere il primo tempo in avanti sono comunque i nerazzurri, con Joao Mario murato sul più bello al 43' dopo una bella azione corale e il destro di Candreva che finisce in curva appena prima del riposo.

Serie A, la classifica

SENZA PIETÀ - Dagli spogliatoi rientrano in campo gli stessi ventidue e un'Inter tutt'altro che sazia, proiettata subito in avanti a caccia del definitivo colpo del ko. I primi squilli sono quelli di Candreva e Brozovic, che sfiorano il bersaglio dalla lunga distanza. Il Chievo è in completa balia dei padroni di casa che non mostrano alcuna intenzione di rallentare e alla fine dilagano, mettendo l'avversario al tappeto con un perentorio uno-due: al 57' Perisic sfrutta un altro errore in fase di impostazione dei clivensi e siglia il tris con un rasoterra mancino a incrociare, tre minuti dopo è invece Skriniar a calare il poker di testa su morbido cross di Candreva. I nerazzurri giocano ora sul velluto e a un quarto d'ora dalla fine Spalletti richiama in panchina Icardi (dentro Eder) concedendogli la standing ovation  del 'Mezza'. Il finale è pura accademia e nel recupero arriva anche la tripletta di Perisic: finisce 5-0 e mentre Juventus, Napoli e Roma giocheranno nelle prossime ore partite decisive per il loro futuro in Champions League, l'Inter di Spalletti potrà godersi il primato e preparare senza distrazioni il prossimo big-match dell'Allianz Stadium. Per il tecnico napoletano Maurizio Sarri è «un altro sport»? Forse ha ragione, ma l'Inter ha dimostrato di saperlo interpretare al meglio e ha rimesso in discussione le gerarchi estive: per lo Scudetto - impossibile ormai nasconderlo - c'è una contendente in più...  

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