Torino, solo un punto col Sassuolo. Gioco poco brillante, ma svolta tattica

Berardi risponde a Obi: finisce 1-1. Pericoli per Sirigu: parate importanti e un palo di Peluso. Nella ripresa Mazzarri passa dal 4-3-3 al 3-5-2
Torino, solo un punto col Sassuolo. Gioco poco brillante, ma svolta tattica© ANSA

REGGIO EMILIA - La cura Mazzarri continua, anche se il Toro muove solo un piccolo passo in avanti in classifica (1 a 1 contro il Sassuolo a Reggio Emilia con gol di Obi e Berardi), ma soprattutto delude, rispetto all’imperiosa vittoria di due settimane fa sul Bologna. Hanno giocato meglio i neroverdi, vicini al gol e alla vittoria in più occasioni (anche un palo di Politano sull’1-1). Pochi spunti per i granata, apparsi timidi e preoccupati. E con diversi giocatori spuntati, da Baselli a Iago a Niang (che pure ha corso e combattuto molto più del solito) e via dicendo. La partita passerà però alla microstoria di questi anni per la svolta tattica imposta da Walter Mazzarri a metà ripresa, per svegliare la squadra e proteggere meglio Sirigu: il passaggio da una difesa a 4 a una a 3, con salto dal 4-3-3 caro a Mihajlovic al 3-5-2 più tipico di WM. La cronaca della partita, ora, giocata davanti a oltre 3 mila tifosi granata, molto rumorosi e caldi.

SASSUOLO-TORINO, TABELLINO E STATISTICHE

FORMAZIONI - Nessuna sorpresa nel Toro: Mazzarri va avanti con lo stesso schieramento che piallò il Bologna, dunque con Ljajic in panca, mentre Iachini preferisce piazzare Ragusa quale esterno di sinistra, viste le condizioni di Politano, sfebbrato da poco (e retrocesso di conseguenza tra le riserve: entrerà solo nel finale per Falcinelli).

SI PARTE - Tutto il primo tempo conserva globalmente, genericamente, il medesimo canovaccio strutturale. Il Sassuolo è la formazione che corre in generale di più e cerca più spesso le verticalizzazioni, con Falcinelli, Berardi e Ragusa davanti. E Duncan portato a inserirsi sovente tra linee della trequarti, all’offensiva. Anche il gol a metà tempo (26’) di Obi, abile a spingerla dentro angolata in mischia (gol nato da una punizione cross di Berenguer molto liftata, finita sui piedi del nigeriano dopo un paio di rimpalli tra Acerbi e Falcitelli), non spezza nei fatti il leit motiv.

SIRIGU PARA TUTTO - Niang corre molto più del solito, anche nei ripiegamenti, Berenguer è sicuramente tra i più vivaci e ogni tanto si scambia con Iago, ma di occasioni davanti a Consigli non se ne vedono, e la manovra granata quasi sempre si spezza sulla linea difensiva dei neroverdi. Che, invece, trovano nella fase difensiva del Torino più di un limite, ora acuendo il pressing su Rincon (in difficoltà nel portare palla quando è pressato), ora spingendo e proiettandosi in avanti in superiorità numerica, ora sfruttando gli interscambi degli attaccanti. Tanto che Sirigu è costretto a volare, sia prima sia dopo il gol di Obi. Al 18’ su un tiro di Falcinelli (che un minuto dopo, su spizzata da angolo di Missiroli, devia di testa incredibilmente fuori, da due passi). Mentre al 38’ compie la parata in tuffo più difficile, su un fendente da fuori di Berardi assai velenoso e angolato, per poi chiudere al 41’ su una staffilata di Ragusa. Insomma, il Sassuolo ha i suoi rimpianti, mentre un Toro sparagnino ma abbastanza concentrato e tatticamente equilibrato finisce nello spogliatoio avanti nel risultato, con tanto cinismo e un pizzico di fortuna.

TALENTO BERARDI - Nessuna sostituzione e Sassuolo subito all’attacco. Ma il Toro fa bene argine, e all’8’ Iachini cambia per forzare la sostituzione. Dentro Matri per Ragusa, neroverdi dunque con due punte di ruolo e un fantasista. E la mossa è quantomeno fortunata. Ma anche giusta ed efficace, perché mentre i granata rivedono le marcature, Berardi in area sul centrosinistra dribbla De Silvestri e, col suo talento innato, lascia partire un tiro a giro perfetto che si spegne nell’angolino opposto. Un gran bel gol, e 1 a 1 meritato.

SVOLTA... EPOCALE - Al 15’ i neroverdi potrebbero addirittura passare già in vantaggio. Angolo, spizzata come nel primo tempo e ad un metro dalla porta sul secondo palo Matri incoccia male il pallone e gli esce una palombella altissima e innocua, preda di Sirigu, invece di un tocco facile in porta. Clamoroso, sì. I granata non escono dal grigiore, dal torpore, e così Mazzarri abbandona la prudenza e decide di osare. Svolta epocale per il Toro, al 17’, dopo un anno e mezzo di difesa a 4 con Miha. Entra Moretti per il jolly offensivo Berenguer, frizzante davanti ma fragile nelle coperture sulla sinistra, e automaticamente il Toro passa al 3-5-2 (N’Koulou, Burdisso e Moretti in difesa, con Iago seconda punta e De Silvestri e Molinaro esterni a tuttocampo). Proprio questi ultimi due per poco non confezionano un gol, al 22’: cross di Molinaro e testa di De Silvestri di poco a lato. E in effetti la svolta nel modulo porta a dei miglioramenti, quanto a copertura degli spazi e a equilibri tattici, però non nella continuità (tra l’altro: poco dopo entrerà Ansaldi per Obi, e il terzino si piazzerà a sorpresa da mezzala, come il nigeriano, facendo pure benino in mediana).

PALO DI PELUSO - Al Toro gira bene, comunque. Anche perché non riesce a trovare mai lo specchio della porta (solo al 33’ un brivido, salvataggio miracoloso in scivolata di Goldaniga su N’Koulou), mentre al 25’ un colpo di testa di Peluso finisce sul palo. E un minuto dopo Matri lascia partire un diagonale che esce di nuovo di poco. Così, con gli emiliani più votati all’offensiva e pericolosi, e i granata più portati a “curare” l’1 a 1 e a cercare al massimo il contropiede, si arriva stancamente alla fine. Senza più squilli. Ben poca storia da celebrare, per il Toro. Rimpianti, per Iachini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Serie A, i migliori video