Boniek: «Juventus? In Italia chi vince dà sempre fastidio»

Il presidente della Federcalcio polacca sul match di San Siro: «Inter straordinaria, ma alla fine ha commesso due errori. Pjanic? Il fallo forse era da secondo giallo»
Boniek: «Juventus? In Italia chi vince dà sempre fastidio»© CYFRASPORT / Newspix.pl AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - «Sono in Italia da 35 anni e da 35 anni sento polemiche. Il calcio è questo, a seconda di dove di porta il cuore hai ragione o hai torto». Zbigniew Boniek, presidente della Federcalcio polacca ed ex attaccante di Juve e Roma, non è sorpreso dagli strascichi seguiti alla sfida di San Siro di sabato. Sotto accusa anche il Var «ma è stato introdotto per eliminare i gol non segnati in maniera pulita e per l'assegnazione dei rigori - commenta Boniek ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno -. Poi il calcio è uno sport di contatto ed è interpretato da persone che possono avere un giudizio diverso, il Var non risolve tutti i problemi». L'ex attaccante però se lo tiene stretto: «Noi in Polonia l'abbiamo introdotto per primi visto che abbiamo cominciato a luglio. E poi, una volta introdotto, chi avrà il coraggio di dire 'ci affidiamo agli errori dell'arbitro'? È come voler fermare lo sviluppo dell'iPhone, di Internet, la tecnologia non si ferma, vive accanto a noi».

Entrando nello specifico della gara di San Siro, per Boniek «l'Inter è stata straordinaria ma alla fine ha commesso due errori ed è tutto qua. Nessuno ammette: abbiamo giocato bene, abbiamo sbagliato e abbiamo perso, si vanno a cercare altre cause, si parla di arbitri. Il fallo di Pjanic forse era da seconda ammonizione ma mi tiro fuori da questa polemica. Alla fine la Juve è stata molto tenace, ha cercato il pari con convinzione e con due errori dell'Inter è riuscita a vincere e forse chiudere il discorso scudetto perché non credo si faccia avvicinare di nuovo dal Napoli». 

«L'Inter da un po' di tempo gioca, spesso va in vantaggio ma poi si fa raggiungere - aggiunge Boniek -. E poi diciamoci la verità: in Italia chi vince ci sta sulle palle, si dicevano le stesse cose quando vinceva il Milan di Berlusconi. Chi vince dà sempre fastidio». Parlando invece della sua Polonia e delle chance ai Mondiali, per il presidente della Federcalcio di Varsavia «prima bisogna passare il girone e noi abbiamo il Senegal, che non è male, la Colombia che 4 anni fa è arrivata ai quarti, e il Giappone. Dopo il girone si gioca con partita secca e tutto è possibile».

in collaborazione con Italpress

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