TORINO - Per una notte, la Juventus è a +7 sul Napoli, a un passo dall'ennesimo scudetto. Toccherà alla squadra di Sarri, domani contro il Torino al San Paolo, ritardare la festa dei bianconeri per il settimo titolo consecutivo che a questo punto non si vede come possa sfuggire. Ma i bianconeri hanno dovuto sudarselo il primo match-ball: all'Allianz sono andati sotto con il Bologna, per un gol su rigore di Verdi, e hanno chiuso il primo tempo tra qualche fischio e un po' di apprensione dei loro tifosi. La paura della Juventus è durata un'ora e 4', fino a quando Khedira, con l'aiuto di uno spintone a Keita, ha ribaltato il vantaggio del Bologna, nato per un'incomprensione tra Buffon e Rugani, costretto al fallo da rigore su Crisetig e punito con un'ammonizione che avrebbe potuto essere espulsione. E il pareggio era arrivato su un'autorete di De Maio, nel maldestro tentativo di spazzare l'area. Poi è arrivato il 3-1 di Dybala, che ha allontanato ogni altro fantasma. A rimettere in volo la Juventus è stato Douglas Costa, l'uomo più in forma. Con le sue fiammate la Juventus ha cambiato volto alla partita: ha firmato i due assist (e sono 12 in campionato) per Khedira e Dybala.
Douglas Costa protagonista assoluto, soprattutto fuori dal campo. E' stato Allegri a svelare i motivi per i quali aveva scelto di lasciare inizialmente il brasiliano in panchina: «È uno di quei giocatori che fa la differenza, che spacca le partite: stanotte gli è nata la bambina, ha riposato poco e quindi l'ho fatto partire dalla panchina per sfruttarlo a gara in corso»