Dove vedremo la Serie A in tv il prossimo anno?

Fasce orarie, partite in chiaro o criptate: la storia dei diritti televisivi è ancor ain alto mare. Davvero rischiamo di fare due abbonamenti?
Dove vedremo la Serie A in tv il prossimo anno?© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Liverani

TORINO - Come si potrà vedere il calcio in tv dalla prossima stagione lo si saprà solamente mercoledì sera quando la Lega serie A assegnerà i diritti televisivi del triennio 2018-2021 (con la Lega che conta finalmente di incassare 1.1 miliardi di euro a stagione) dopo un anno tormentato, fra bandi a vuoto e l'accordo naufragato con Mediapro. Ieri c'è stata la pubblicazione dei pacchetti (tre e per fasce orarie), una vera e propria rivoluzione, soprattutto perché per il calcio in chiaro, e gli highlight, bisognerà aspettare - a meno di modifiche in extremis - le 22 della domenica, tranne che per le finestre informative: un'innovazione che sulla carta significherebbe la fine di trasmissioni cult come '90 minuto' e che ha scatenato le proteste della Rai che ha invitato la Lega di Serie A ad ''un urgente ripensamento''. Non è escluso che da qui al 13 giugno vengano apportate modifiche però. Anche perché c'è un fronte di presidenti della massima serie che continua a pensare che la soluzione migliore sia quella di Mediapro e del canale Lega e sarebbero pronti a dare battaglia per evitare monopoli.

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Entro mercoledì alle 11, intanto, devono essere depositate le eventuali offerte di Sky, Mediapro, Mediaset, Tim, Perform e Italia Way. A quanto si apprende, almeno per la trasmissione in chiaro, il pubblico delle tv generaliste potrà vedere tutti gol della giornata all'interno degli spazi informativi. Inoltre la Lega Serie A ha creato un pacchetto non esclusivo - ancora in fase di finalizzazione e non offerto nel bando di ieri - per più operatori, che potranno mostrare, al termine del week end sportivo, le sintesi di tutte le partite dalle ore 22 della domenica. Con la non esclusività di questo pacchetto - secondo le intenzioni della Lega di A - si moltiplicano le scelte per il pubblico generalista, con la possibilità di avere più operatori in chiaro che possano servire i consumatori e creare un proprio prodotto. Confermato il "digital basic", che permette di trasmettere sul web e su wireless per reti mobili le immagini salienti della partita appena 3 ore dopo il fischio finale.

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L'altro 'nodo' emerso è quello della possibile necessità da parte dell'utente di dover sottoscrivere almeno due abbonamenti per poter guardare tutte le dirette del campionato. Con la pubblicazione dei pacchetti si è passati dalla vendita esclusiva per piattaforma (sat, digitale, Internet) a una modalità a prodotto dove - si apprende - l'utente può vedere le partite acquistate su tutte le piattaforme messe a disposizione dal broadcaster. Questa novità - con cui la Lega Serie A si allinea alle altre leghe europee - avrebbe il vantaggio di rispondere alle esigenze dei consumatori di fruire dei contenuti su diversi apparecchi e in mobilità.

La Lega Serie A, per tutelare l'interesse dei tifosi, ha inserito il più ampio diritto di ritrasmissione (Wholesale) e cioè la possibilità per ciascun soggetto che detiene i diritti di poter ritrasmettere (con accordi tra le parti) il proprio palinsesto sulla piattaforma degli altri assegnatari, rendendo così possibile l'acquisto - per il consumatore - di un unico abbonamento.

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TORINO - Come si potrà vedere il calcio in tv dalla prossima stagione lo si saprà solamente mercoledì sera quando la Lega serie A assegnerà i diritti televisivi del triennio 2018-2021 (con la Lega che conta finalmente di incassare 1.1 miliardi di euro a stagione) dopo un anno tormentato, fra bandi a vuoto e l'accordo naufragato con Mediapro. Ieri c'è stata la pubblicazione dei pacchetti (tre e per fasce orarie), una vera e propria rivoluzione, soprattutto perché per il calcio in chiaro, e gli highlight, bisognerà aspettare - a meno di modifiche in extremis - le 22 della domenica, tranne che per le finestre informative: un'innovazione che sulla carta significherebbe la fine di trasmissioni cult come '90 minuto' e che ha scatenato le proteste della Rai che ha invitato la Lega di Serie A ad ''un urgente ripensamento''. Non è escluso che da qui al 13 giugno vengano apportate modifiche però. Anche perché c'è un fronte di presidenti della massima serie che continua a pensare che la soluzione migliore sia quella di Mediapro e del canale Lega e sarebbero pronti a dare battaglia per evitare monopoli.

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