Stadio della Roma, nove arresti: c'è anche Parnasi

Blitz dei Carabinieri questa mattina per un'indagine coordinata dalla Procura: accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione
Stadio della Roma, nove arresti: c'è anche Parnasi

ROMA - Nove arresti dei Carabinieri nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo Stadio della Roma. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale capitolino stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di nove persone, di cui sei in carcere e tre ai domiciliari. Ci sarebbero politici e imprenditori tra i nove nomi.

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IL BLITZ
Dalle prime luci dell'alba, i militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma stanno eseguendo la misura cautelare. Tra gli arrestati nell'indagine sul nuovo stadio della Roma compaiono anche il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi), l'imprenditore Luca Parnasi, l'ex assessore regionale Michele Civita del Pd. C'è anche il presidente di Acea, Luca Lanzalone. Quest'ultimo ha seguito, in altra veste, il dossier sulla struttura che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle: nel 2017 ha seguito per la giunta Raggi la trattativa andata avanti due mesi che ha portato alla modifica del primo progetto del nuovo stadio della società giallorossa. Fu l'avvocato fedelissimo dei Cinque stelle a portare avanti una mediazione con l'amministrazione comunale e la Eurnova, la società dell'imprenditore Luca Parnasi (anch'egli arrestato questa mattina) che acquistò i terreni dell'ippodromo di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere la nuova struttura, dalla società Sais della famiglia Papalia. La mediazione ha portato ad una modifica del primo progetto con una riduzione delle cubature degli immobili "extra stadio" e la cancellazione delle due torri del grattacelo che sarebbero dovute sorgere in prossimità del'impianto. «Sono vittima di questa vicenda» ha invece detto al telefono all'Ansa l'imprenditore reatino Gaetano Papalia che, insieme al fratello Umberto, era il proprietario dei terreni di Tor di Valle dove, secondo il progetto, dovrebbe sorgere l'impianto. Tra i 27 indagati c'è anche il capogruppo degli M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, tra i 27 indagati della inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Nei primi mesi del 2017 Ferrara aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.

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PARLA LA SINDACA RAGGI
Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca Virginia Raggi, che poche ore prima del blitz aveva twittato un messagio improntato all'ottimismo e alla soddisfazione per il progetto dell'impianto giallorosso: «Chi ha sbagliato pagherà noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte sappiamo che alle 12 c'è una conferenza stampa della procura al momento non esprimiamo alcun giudizio. Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti».

Sul caso sono interventuti anche Matteo Salvini, ministro dell'Interno, e di Vittorio Sgarbi che tempo fa aveva polemizzato con l'ex capitano romanista Francesco Totti proprio sul tema stadio.

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LA REAZIONE DI PALLOTTA
 «La Roma non fatto nulla di male, siamo stati trasparenti: non vedo perché il progetto stadio si debba fermare, tutti lo vogliono e si deve andare avanti. Risolveremo tutto - ha detto il presidente romanista James Pallotta, dopo la notizia degli arresti di nove persone -. Se ho sentito Parnasi? Non credo che in cella si possano usare i telefonini». L'estraneità del club di Trigoria alla vicenda è stata ribadita anche dal procuratore aggiunto Paolo Ielo nel corso di un incontro con la stampa dopo i nove arresti legati al nuovo stadio della Roma: «L'As Roma - ha precisato - non c'entra nulla con l'inchiesta». Una precisazione che non placa la rabbia di Pallotta: «Se l'inchiesta fermerà il progetto stadio? Vorrà dire che verrete a trovarmi a Boston... - ha detto il presidente giallorosso uscendo dall'albergo romano nel quale risiede in questi giorni di vacanza -. Stamattina ho passato due ore difficili, ma ora tutto ok: risolveremo».

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LE PAROLE DI SALVINI E SGARBI
«Chi stava lavorando allo stadio della Roma ed è stato arrestato lo conosco personalmente come una persona perbene e spero possa dimostrare la sua innocenza - ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, all'assemblea di Confesercenti -. C'è complicazione nel settore pubblico: il codice degli appalti, la legge contro il caporalato, il proliferare di leggi, codici e burocrazia aiuta chi vuole fregare prossimo. Un Paese più semplice è anche meno corrotto». Sul caso è intervenuto anche Vittorio Sgarbi: «Scriverò una lettera a Totti, che si era messo contro di me, ricordandogli che lo avevo messo in guardia - ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano Campus -. Può occuparsi di calcio, come il campione che è, ma faceva bene a tenersi lontano da quella immondizia dove gli interessi materiali sono oltre qualsiasi interesse sportivo. Gli dirò caro Totti avevo ragione io, ti sei messo in una vicenda che oggi mostra un profilo penale piuttosto grave. Spero che questa vicenda porti alle dimissioni della Raggi, che ha sostenuto l'impresa stadio con tutto il suo cuore. Credo che con la bomba esplosa stamattina tramonti definitivamente l'ipotesi dello stadio a Tor di Valle. Le more del processo e tutto quello che è legato a questa fogna indurranno l'amministrazione a non mettersi in mezzo per riprendere un discorso che io credo fosse contaminato fin dall'origine. Mi aspetto che l'indagine scopra cose ancora più gravi. E che Totti si penta».

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ROMA - Nove arresti dei Carabinieri nell'ambito di un'indagine, coordinata dalla Procura di Roma, su un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo Stadio della Roma. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale capitolino stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip di Roma, nei confronti di nove persone, di cui sei in carcere e tre ai domiciliari. Ci sarebbero politici e imprenditori tra i nove nomi.

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