Juventus, Allegri: «Kean? Se sarà ceduto andrà all'estero»

Il tecnico saluta Marchisio e parla di calciomercato alla vigilia dell'esordio in campionato: «I dirigenti sono tutti alla Continassa, direi che le operazioni sono concluse»
Juventus, Allegri: «Kean? Se sarà ceduto andrà all'estero»© Marco Canoniero

TORINO - «L'importante è non pensare di aver già vinto», Massimiliano Allegri inizia la stagione con la prima conferenza dell'era Ronaldo cercando di smontarne l'effetto. O, per lo meno, evitare che la presenza di CR7 dia troppa sicurezza alla squadra. «Profilo basso, umiltà, rispetto degli avversari. La prima di campionato è sempre un'incognita, quindi dobbiamo stare attenti. Anche perché la condizione fisica non è buona, quindi dobbiamo fare molta attenzione, giocare una partita ordinata tatticamente per sopperire alle carenze atletiche. E' un mese che sono tutti eccitati, ma la realtà è un'altra cosa. Guardate il Real Madrid della scorsa stagione: la squadra che ha vinto quattro Champions in cinque anni era a venti punti dalla prima dopo dieci giornate di campionato. Le motivazioni fanno la differenza, se non hai le motivazioni giuste finisci per pareggiarne una, perderne due, pareggiarne un'altra... Noi dobbiamo stare in equilibrio, il nostro primo obiettivo è passare il turno in Champions, poi essere in corsa per tutte le competizioni a marzo e poi provare a vincere la Champions League. Chissà che quest'anno non tocchi proprio a noi».

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Già, la Champions, la vera ossessione della Juventus: «Ma non dite che questo è l'anno della Champions, perché qui alla Juventus lo è tutti gli anni. Sono arrivato cinque anni fa e l'obiettivo era vincere tutto, oggi è vincere tutto. non cambia nulla».

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CHI GIOCA? - «Ronaldo e Szczesny, Bonucci, Chiellini e Pjanic. Cancelo a destra e dall'altra Alex Sandro. Devo vedere a metà campo. Mandzukic è in buona condizione, Matuidi per me non ha mai smesso di correre neppure in vacanza (ride). Ci sono giocatori che hanno motori diversi, anche perché hanno motivazioni importanti. Vediamo: chi farà la mezzora finale, chi farà i primi cinquanta minuti, certo chi è stato in America ha più minutaggio e più partite nelle gambe».

MERCATO - «Credo proprio sia chiuso. I dirigenti erano tutti in sede. Kean rimane, almeno per ora. Se dovesse andare via, lo farà all'estero».

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MARCHISIO - «Devo personalmente ringraziare Claudio perché in quattro anni ha dimostrato di essere un grande giocatore, un grande uomo e un grande professionista, esempio per tutti i giocatori che sono arrivati alla Juventus. Claudio è da 25 anni alla Juve, abbiamo preso questa decisione condivisa con lui e ieri sera la società insieme a lui hanno risolto il rapporto, il contratto, e farà un'esperienza da un'altra parte».

RONALDO - «E' un ragazzo normale che si sta inserendo nel gruppo. Un giocatore straordinario che ha dimostrato il proprio valore vincendo sempre e mettendosi comunque sempre in discussione. Sarà da stimolo per tutti proprio per questo atteggiamento. Come sfruttarlo meglio? Dipende con chi giocherà: abbiamo la possibilità di giocare in vari modi, abbiamo tanti giocatori tutti con caratteristiche diverse. Avrò bisogno di qualche partita e di qualche allenamento per capire il sistema giusto, ma ne cambieremo molti. Faremo anche la difesa a tre».

LEADERSHIP - «Perdiamo Buffon e Marchisio, ma abbiamo molti caratteri forti nella rosa. Chiellini era già un capitano, poi ci sono tanti giocatori di personalità».

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TORINO - «L'importante è non pensare di aver già vinto», Massimiliano Allegri inizia la stagione con la prima conferenza dell'era Ronaldo cercando di smontarne l'effetto. O, per lo meno, evitare che la presenza di CR7 dia troppa sicurezza alla squadra. «Profilo basso, umiltà, rispetto degli avversari. La prima di campionato è sempre un'incognita, quindi dobbiamo stare attenti. Anche perché la condizione fisica non è buona, quindi dobbiamo fare molta attenzione, giocare una partita ordinata tatticamente per sopperire alle carenze atletiche. E' un mese che sono tutti eccitati, ma la realtà è un'altra cosa. Guardate il Real Madrid della scorsa stagione: la squadra che ha vinto quattro Champions in cinque anni era a venti punti dalla prima dopo dieci giornate di campionato. Le motivazioni fanno la differenza, se non hai le motivazioni giuste finisci per pareggiarne una, perderne due, pareggiarne un'altra... Noi dobbiamo stare in equilibrio, il nostro primo obiettivo è passare il turno in Champions, poi essere in corsa per tutte le competizioni a marzo e poi provare a vincere la Champions League. Chissà che quest'anno non tocchi proprio a noi».

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