Pagina 2 | Dybala-Mandzukic, è iniziato il derby per giocare con CR7

TORINO - Non potrebbero essere più diversi, nel fisico e negli atteggiamenti: il ragazzino imberbe e il guerriero un po’ bilioso, il giocoliere e il prode soldato, la Joya sorridente e il Mandzo dallo sguardo simpaticamente torvo. A Torino, nella Juventus, nel mondo sabaudianamente ovattato di Vinovo sono entrati insieme. A Shanghai si son presi la Supercoppa 2015 inscenando un duetto così godurioso da stendere la Lazio di Miro Klose. Un bel giorno, tre scudetti e tre Coppe Italia dopo, alla Continassa hanno trovato - in tempi diversi per via del Mondiale - Cristiano Ronaldo. E la vita cambiò. Ora Dybala e Mandzukic rischiano di doversi separare. Tutta colpa, si fa per dire, della necessità di mettere CR7 nelle migliori condizioni possibili perché già dal nuovo incrocio di sabato con i biancocelesti l’esplosività del Pallone d’Oro si concretizzi in gol ed esultanze in serie. C’è chi la chiama concorrenza, nel caso di Paulo e Mario si tratterà di un sano dualismo: un derby in famiglia. Senza urla né schiaffi, al massimo un buffetto da parte di chi nel fisico non teme confronti: un colosso croato, 10 chili e 14 centimetri più grosso e alto del compagno.

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LE OPZIONI Il dilemma è caldo. Perché è vero che nel finale della partita di Verona la Juventus s’è presa i tre punti con il 4-3-3, Federico Bernardeschi mezzala e Dybala-Mandzukic in campo contemporaneamente con Ronaldo, ma quella era la classica mossa adottata da Massimiliano Allegri per sparigliare l’ordine delle cose. I collegamenti con CR7, in verità, contro il Verona sono mancati e il tecnico ha già cominciato a valutare le opzioni a disposizione. Meglio la Joya, posizionata alle spalle di Ronaldo che tende a defilarsi a sinistra liberando spazi ai centrocampisti, oppure il croato che pur avendo caratteristiche molto diverse da quelle di Karim Benzema può fungere da boa in stile Real Madrid, capace com’è di far da sponda alle incursioni del Pallone d’Oro? Meglio chi finalizza di più o chi si sacrifica di più? Difficile scegliere, l’importante (verrebbe da dire dopo Chievo-Juve) è che Ronaldo sia servito il più rapidamente possibile: a un tocco, ragionando poco e approfittando del fatto che CR7, al principio dell’azione, abbia già sentito la pistola dello starter. Con Mandzukic in campo, l’ex Real si piazzerebbe a sinistra in partenza, mentre il croato in posizione centrale giocherebbe all’autoscontro con i difensori avversari, proteggerebbe il pallone e così farebbe salire la squadra: a parte la fame di gol, per l’ex Bayern è pane quotidiano. L’impressione è che l’intesa fra Cristiano Ronaldo e la Joya, chiamata a prendersi maggiori responsabilità, necessiti di più tempo: questione (anche) di spazi da occupare senza imbottigliarsi nel traffico della trequarti e di tempi di gioco da rispettare, altrimenti ci si affida al guizzo del singolo e contro squadre blindate può non essere sufficiente.

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LE PROSPETTIVE Allegri le sta pensando tutte e di sicuro non si farà problemi a tener fuori l’uno o l’altro. O lo stesso Ronaldo che, evidentemente, ogni tanto dovrà rifiatare. Però è un fatto che, sabato contro il Chievo, CR7 abbia ricevuto cinque volte il pallone da Dybala effettuando tre soli passaggi in direzione dell’argentino: è il segnale che l’alleanza JoyaCR7 abbia bisogno di essere ingentilita. «E’ una questione di conoscenza», sostiene Max. Tutto vero.

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LE OPZIONI Il dilemma è caldo. Perché è vero che nel finale della partita di Verona la Juventus s’è presa i tre punti con il 4-3-3, Federico Bernardeschi mezzala e Dybala-Mandzukic in campo contemporaneamente con Ronaldo, ma quella era la classica mossa adottata da Massimiliano Allegri per sparigliare l’ordine delle cose. I collegamenti con CR7, in verità, contro il Verona sono mancati e il tecnico ha già cominciato a valutare le opzioni a disposizione. Meglio la Joya, posizionata alle spalle di Ronaldo che tende a defilarsi a sinistra liberando spazi ai centrocampisti, oppure il croato che pur avendo caratteristiche molto diverse da quelle di Karim Benzema può fungere da boa in stile Real Madrid, capace com’è di far da sponda alle incursioni del Pallone d’Oro? Meglio chi finalizza di più o chi si sacrifica di più? Difficile scegliere, l’importante (verrebbe da dire dopo Chievo-Juve) è che Ronaldo sia servito il più rapidamente possibile: a un tocco, ragionando poco e approfittando del fatto che CR7, al principio dell’azione, abbia già sentito la pistola dello starter. Con Mandzukic in campo, l’ex Real si piazzerebbe a sinistra in partenza, mentre il croato in posizione centrale giocherebbe all’autoscontro con i difensori avversari, proteggerebbe il pallone e così farebbe salire la squadra: a parte la fame di gol, per l’ex Bayern è pane quotidiano. L’impressione è che l’intesa fra Cristiano Ronaldo e la Joya, chiamata a prendersi maggiori responsabilità, necessiti di più tempo: questione (anche) di spazi da occupare senza imbottigliarsi nel traffico della trequarti e di tempi di gioco da rispettare, altrimenti ci si affida al guizzo del singolo e contro squadre blindate può non essere sufficiente.

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