Zaza, primo gol: il Toro vince all’88' ma che fatica

Brutta prestazione dei granata, che riescono a piegare il Chievo solo nel finale con l'attaccante lucano. Tre punti d'oro, ma i problemi restano
Zaza, primo gol: il Toro vince all’88' ma che fatica© Marchisciano

VERONA - Un Toro malato (almeno sino agli ingressi finali di Zaza e Iago) vince all’88’ e allontana scorie, spettri, polemiche, critiche in crescendo. I granata la spuntano con una bella zampata di Zaza nel finale (primo gol in granata, segnato con bravura), al termine di un incontro giocato assai male sul prato del Chievo, eccezion fatta per il quarto d’ora conclusivo, arricchito da un minimo di corsa, di pressing, di voglia di vincere. Che fatica, però. E quanti problemi, sul campo, di gioco e personalità. I tre punti sono d’oro, in questo momento. Tutto il resto o quasi, di latta.   



TORO MALATO - Il primo tempo è di rara bruttezza, e decisamente più per “merito” del Toro che del Chievo. Non si salva quasi nessun granata, perché la maggior parte dei giocatori di Mazzarri opera a un ritmo bassissimo, muovendosi assai poco senza palla e faticando enormemente per portarsi dalle parti dell’area di Sorrentino (compreso Edera e Soriano, dietro a Belotti in un 3-4-2-1). Una sequela di fraseggi sbagliati o di retropassaggi assai poco utili azzoppa ogni tipo di manovra, e pure di pressing. Lo score parziale dice infatti, al 45’, nessun tiro nello specchio: più che altro, due tiri alti di Meité e Rincon e uno di poco fuori, ma molle, di Edera, oltre a una testata a lato di Belotti. Ben più aggressivi e veloci i veneti, soprattutto nei primi 15’ minuti, con un diagonale fuori di Depaoli, una botta alta di Rigoni e un paio di salvataggi alla disperata di Nkoulou e Izzo. Ma, globalmente, il Chievo, pur di livello inferiore per qualità, ha dato l’impressione di mettercela tutta, per superare i propri limiti. Il Torino ha dato invece la sensazione opposta, dopo 45’. E contro un avversario abbordabile, oltretutto. 

DE SILVESTRI DI NUOVO KO: ASSURDO - Al centro dell’insulso primo tempo del Torino si staglia poi la seconda ricaduta di fila di De Silvestri (ko contro l’Udinese: lesione muscolare; prima ricaduta durante la partita contro l’Atalanta, 10 giorni dopo, mercoledì scorso; qui a Verona la bandiera bianca si è di nuovo alzata al cielo, col giocatore che tornava a chiedere il cambio già al 33’: ora nel Torino riusciranno a porre rimedio a questa duplice scelta sbagliata, tra Bergamo e Verona, passando dallo staff medico a quello tecnico? E il giocatore smetterà di ripetere di stare bene, a chi di dovere?). Il risultato è che De Silvestri ha buttato via due settimane di potenziali terapie sulla strada della guarigione, peggiorando nell’infortunio. Non solo: dopo neanche 45 minuti Mazzarri doveva già bruciarsi un cambio (Berenguer). Infine, i problemi sulle fasce si sono ingranditi invece di ridursi, considerato anche l’infortunio di Ansaldi. Applausi.

CAIRO E PETRACHI NERI IN VOLTO - Nell’intervallo, si è visto Petrachi, in zona tribuna vip, a dir poco scuro in volto, palesemente preoccupato. Idem Cairo, inquadrato in tv. Il Toro malato è sotto gli occhi di tutti, dopo il crollo col Napoli e la partita di Bergamo, giocata solo per non prendere gol. E l’inizio della ripresa non è stato certo diverso dalla prima frazione. Al 13’, dopo un’occasione in mischia fallita da Moretti, il secondo cambio granata: Zaza per un irriconoscibile Edera. E’ un segnale: i granata alzano progressivamente il baricentro e cominciano a pressare meglio, fino a sfiorare il gol con Belotti, che però prima spreca un contropiede e poi sbaglia un tiro in diagonale. Ma non ha nemmeno senso vedere il Gallo, davvero troppe volte, andare in cerca di palloni sporchi lontanissimo dalla porta. Intanto D’Anna cambia: Meggiorini per Birsa, per sfruttare di più il contropiede.

GOL DELLA LIBERAZIONE - Un brivido vero, al 30’: fraseggio Belotti, Soriano, Zaza e tiro di piatto di Ola da ottima posizione, respinto da Sorrentino. Quindi, al 33’, è di nuovo bravo il portiere veneto a murare in tuffo su Zaza, in percussione e al tiro. Entra anche Iago: per Soriano. Adesso il Toro preme con costanza, sfruttando la verve dello spagnolo, finalmente guarito. E al 43’ sfonda: contropiede, Berenguer per Zaza, che in area in scivolata infila con bravura Sorrentino in diagonale. E’ il gol della liberazione, prima che Iago, servito da Belotti, si divori il 2 a 0, nel recupero. Ma tanto basta. Tre punti: la cosa più importante, in questo momento.  

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