Rizzoli torna su Milan-Juventus: «Benatia da rosso? Situazione soggettiva»

Il designatore degli arbitri di Serie A: «La situazione disciplinare va valutata. Var a chiamata? No»

MILANO - Nelle prime 12 giornate di campionato la tecnologia è stata utilizzata 32 volte (un anno fa 34), una ogni 3,75 partite, mentre il silent check è stato effettuato 657 volte. Sono i numeri evidenziati dal designatore della Can A Nicola Rizzoli al termine dell'incontro odierno in Lega Calcio tra vertici arbitrali e allenatori di Serie A. In 24 occasioni è stata corretta una decisione di campo, 13 volte davanti al monitor e 11 su situazioni fattuali non interpretabili, ovvero il fuorigioco. Gli errori certificati in 120 partite sono sette, uno in meno dell'anno scorso, di cui cinque per mancato intervento del Var, un errore visionato e non corretto in Bologna-Udinese e uno in occasione del gol di Berenguer in Udinese-Torino. "Sette errori evitabili non mi possono soddisfare - ha dichiarato Rizzoli in conferenza stampa - Dobbiamo lavorare su come evitarli".

SUL VAR A CHIAMATA - "Serve solo a tranquillizzare persone che in quel momento cercano di avere delle conferme o sperano di ottenere qualcosa. Se siamo nel protocollo non c'è una situazione che non sia stata controllata. Che senso ha mettere in competizione un allenatore con il Var? Andiamo a mettere in competizione delle persone che devono fare due lavori differenti". Il designatore del Can A Nicola Rizzoli ha espresso una certa perplessità a proposito dell'ipotesi di un Var a chiamata da parte degli allenatori. "Entriamo in un merito di cultura che essenzialmente è il fatto di non fidarsi - ha aggiunto in conferenza stampa in Lega Calcio al termine dell'incontro tra vertici arbitrali e tecnici - Non credo che l'Ifab possa entrare in questo meccanismo. Difficilmente verrà cambiato".

EPISODIO BENATIA – “Fallo di mano Benatia? Tecnicamente il responso è che come minimo la situazione disciplinare va valutata. Poteva portare al rosso se l'arbitro avesse la certezza che quello di Higuain era un controllo di palla. Se invece viene considerata come anticipo dell'avversario, anziché controllo di palla, può essere punita solo con il rigore, com'è stato fatto”.

AMMONIZIONI PER CAPANNELLI - La seconda stagione con il Var si è aperta con un incremento delle ammonizioni per proteste, e anche per questo il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, aprendo l'incontro fra arbitri e allenatori ha richiamato tutti i protagonisti del calcio a essere un modello di comportamento da seguire perché, ha sottolineato, il campionato italiano è un prodotto di eccellenza e ha una visibilità planetaria. "Nelle prime 120 partite, c'è un +20% ammonizioni: 547, rispetto alle 454 dell'anno scorso, e buona parte sono per proteste - ha notato il designatore Nicola Rizzoli -. Accerchiare l'arbitro in 3-4 vuol dire mettere pressione. L'arbitro sta in silenzio, chiede al capitano di allontanare gli altri, altrimenti uno viene ammonito". Il n.1 dell'Aia, Marcello Nicchi, ha chiesto attenzione ai comportamenti anche "in riferimento a ciò che accade ogni domenica sui campi più pericolosi. Se abbattiamo la tensione poi - ha concluso - potremo anche abbattere le barriere negli stadi". 

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