Perché Napoli e Atalanta sono capoliste non per caso

Tutte e due contano 5 vittorie, 2 pareggi, e sono imbattute. I partenopei hanno segnato 4 gol in più (15) rispetto ai bergamaschi (11), ma questi ultimi hanno incassato soltanto 3 gol (il Napoli 5). Kvaratskhelia e Koopmeiners sono i due cannonieri. In estate entrambe le squadre hanno cambiato pelle, il 5 novembre Spalletti e Gasperini si affronteranno nello scontro diretto. E sarà un bel vedere.
Perché Napoli e Atalanta sono capoliste non per caso

Una coppia imprevista e imprevedibile comanda il campionato 2022/2023, sinora più imprevisto e sempre più imprevedibile dopo sette giornate dal suo avvio. Il Napoli (differenza reti +10) e l'Atalanta (+8), sono imbattuti e contano 17 punti a testa, frutto di 5 vittorie e 2 pareggi. I partenopei hanno segnato 15 gol, 4 in più dei bergamaschi (11), ma questi ultimi hanno incassato soltanto 3 reti (il Napoli 5) e vantano la miglior difesa del torneo. I cannonieri delle due squadre sono Kvara Kvaratskhelia e Teun Koopmeiners: hanno firmato 4 centri a testa. Napoli e Atalanta sono capoliste non per caso. Nella prima domenica in cui, dopo sette anni dall'ultima, Inter, Juve e Milan hanno perso tutte insieme, l'una e l'altra formazione leader del torneo si sono lasciate alle spalle due vittorie in trasferta: Spalletti ha sbancato San Siro, vincendo il confronto diretto con il Milan; Gasperini è passato all'Olimpico, dove la Roma si è arresa al secondo gol in Serie A di Giorgio Scalvini, classe 2003, su assist di Rasmus Højlund, classe 2003 anche se, per la precisione, il primo è più giovane del secondo di nove mesi e una settimana.

L'appuntamento

Napoli e Atalanta hanno un appuntamento a Bergamo sabato 5 novembre, alle 18. Prima di quel giorno, gli azzurri affronteranno Torino, Ajax, Cremonese, Ajax, Bologna, Roma, Rangers, Sassuolo e Liverpool; l'Atalanta, invece, per la prima volta dopo cinque stagioni consecutive, non deve onorare impegni euroopei e quindi, nell'ordine, giocherà contro Fiorentina, Udinese, Sassuolo, Lazio ed Empoli. In attesa di verificare come e quanto il tour de force partenopeo inciderà sul cammino campano, c'è un denominatore comune alle due capoliste: il profondo rinnovamento dei ranghi che ha caratterizzato le rispettive operazioni sul mercato estivo. il Napoli ha congedato i veterani che hanno contraddistinto le ultime stagioni, in primis Insigne, Koulibaly, Mertens e Ospina rimpiazzandoli con l'onda verde capeggiata da Kvaratskhelia, 21 anni; Gaetano, 22 e Zerbin, 23 anni, rientrati dai rispettivi prestiti; Raspadori e Ostigard, 22 anni; Olivera, 24 anni; Min-Jae Kim, 25 anni ai quali si aggiunge il riscatto di Anguissa, 26 anni, già protagonista del primo, ottimo campionato in maglia azzurra.

I bostoniani

Forte dei sei bilanci consecutivi in utile, del quarto fatturato dell'ultima Serie A e del supporto dei soci bostoniani capeggiati da Steven Pagliuca, l''Atalanta ha riportato a casa Okoli dalla Cremonese, Ruggeri e Zortea dalla Salernitana e ha investito circa 100 milioni in entrata. Sono stati riscattati Boga dal Sassuolo e Demiral dalla Juve; sono arrivati in nerazzurro Ederson, Lookman, Soppy, Højlund e nelle casse societarie sono entrati i 50 milioni di euro versati dal Tottenham per l'acquisto a titolo definitivo di Romero, con gli Spurs dall'estate 2021. Tatticamente, galvanizzato dell'arrivo di Kvaratskhelia, dalla consacrazione di Lobotka e dall'immediato inserimento di Kim, Raspadori e Simeone, Spalletti ha reso ancora più produttiva la manovra della sua squadra, già terza nell'ultimo campionato con la miglior difesa (ex aequo Inter: 31 gol subiti in 38 giornate) e il terzo attacco (74 gol). Gasperini ha cambiato i connotati all'Atalanta: molto più cinica e meno arrembante rispetto alle sei precedenti versioni di Gian Piero che sulla panchina nerazzurra vanta una percentuale di vittorie pari al 51,68% , cioè ha vinto una partita su due delle 298 al suo attivo a Bergamo. "Vogliamo portare la maglia rosa il più a lungo possibile", ha avvertito l'atalantino. E' lo stesso proposito del napoletano. Il duello al vertice, più imprevisto e imprevedibile, è appena cominciato.

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