Arbitri, urge un commissario per uscire dalla bufera

La contestata direzione di Rapuano a Riyad, l'incappucciato che davanti alle Iene spara a zero sul sistema, i veterani richiamati precipitosamente in campo, le beghe preelettorali per la presidenza dell'Aia, il protocollo Var da rifare: una crisi che il calcio non si può permettere
Arbitri, urge un commissario per uscire dalla bufera© ANSA

E meno male che questa doveva essere la stagione del decollo dell'ultima generazione di arbitri. E meno male che, soltanto il 12 gennaio scorso, a Coverciano, il designatore Gianluca Rocchi tuonava contro le legittime critiche causate nel girone d'andata dai troppi errori sesquipedali del combinato disposto arbitri-Var. "D’ora in poi, non accetteremo più tutto. Noi siamo persone rispettabili, i ragazzi sono persone rispettabili. Giù le mani da loro. Difenderò sempre questo gruppo. I giovani stanno crescendo e ci sta, nel percorso, qualche errore. Anche se magari, a volte, li hanno commessi quelli più esperti".

Infatti. Tant'è vero che nel prossimo turno di campionato verranno richiamati in campo proprio i veterani: Orsato per Lazio-Napoli, Massa per Milan-Bologna, Aureliano per Fiorentina-Inter, Marinelli per Juve-Empoli. La questione arbitrale è riesplosa con con l'infelice designazione di Rapuano per la finale del quadrangolare che ha messo in palio la Supercoppa d'Arabia, cioè d'Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La direzione di gara è stata talmente contestata al punto che il primo a metterla in discussione sia risultato essere proprio Rocchi, addirittura nell'intervallo della partita fra Inter e Napoli. Dopodiché, ecco l'arbitro incappucciato che, davanti alla telecamere delle Iene, spara a palle incatenate sul sistema con Rocchi che reagisce e invita i sottoposti a non mollare di un centimetro. Aggiungete il padre di tutte le grane, il protocollo Var: bizantino, confuso e confusionario, autentico peccato originale mai mondato da chi dovrebbe mondarlo per ridurre drasticamente la discrezionalità dei direttori di gara e la difformità di giudizio che ne consegue in un mondo in preda alla febbre per l'elezione del nuovo presidente AIA, acronimo quanto mai onomatopeicamente ad hoc.

Qui, però, non ci interessa descrivere le correnti in lizza. Qui conta ribadire un principio ineludibile per tutti i tifosi, sebbene possa sembrare lapalissiano, ma, dati i tempi, non lo è. Gli arbitri sono una componente fondamentale del gioco. Per questo, il nostro calcio ha bisogno di arbitri e varisti (che Brera ci perdoni per il neologismo, ma rende l'idea) all'altezza della situazione, di un sistema che funzioni, che sia chiaro e trasparente. Poiché non funziona, serve il commissario. Purché non sia Rocchi medesimo, eventualità, invece, al vaglio nel Palazzo del pallone. Siamo a posto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E meno male che questa doveva essere la stagione del decollo dell'ultima generazione di arbitri. E meno male che, soltanto il 12 gennaio scorso, a Coverciano, il designatore Gianluca Rocchi tuonava contro le legittime critiche causate nel girone d'andata dai troppi errori sesquipedali del combinato disposto arbitri-Var. "D’ora in poi, non accetteremo più tutto. Noi siamo persone rispettabili, i ragazzi sono persone rispettabili. Giù le mani da loro. Difenderò sempre questo gruppo. I giovani stanno crescendo e ci sta, nel percorso, qualche errore. Anche se magari, a volte, li hanno commessi quelli più esperti".

Infatti. Tant'è vero che nel prossimo turno di campionato verranno richiamati in campo proprio i veterani: Orsato per Lazio-Napoli, Massa per Milan-Bologna, Aureliano per Fiorentina-Inter, Marinelli per Juve-Empoli. La questione arbitrale è riesplosa con con l'infelice designazione di Rapuano per la finale del quadrangolare che ha messo in palio la Supercoppa d'Arabia, cioè d'Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Arbitri, urge un commissario per uscire dalla bufera
2
Pagina 2

Serie A, i migliori video