Reja: «Conosco la Lazio: Candreva come un figlio»

Il tecnico dell'Atalanta: «Siamo cresciuti e direi che siamo sulla buona strada. Ma dobbiamo ancora migliorare. In difesa serve più attenzione, davanti dobbiamo concretizzare di più: almeno il 60% delle occasioni va messo dentro»

BERGAMO - "Conosco bene il valore di Candreva e soci, sono tutti figliocci miei. Non puoi concedergli spazi, perché ti puniscono. Non bisognerà mai perdere la concentrazione". A Bergamo arriva la 'suà Lazio, ma Edy Reja non cade nella tentazione dell'amarcord. Il tecnico è concentrato sulla salvezza atalantina e la missione non gli consente di farsi trascinare dai sentimenti. Domani i biancocelesti saranno solo avversari da battere, con un vantaggio in più: lui conosce tutti i loro segreti. "La Lazio non ti dà il minimo riferimento: da Mauri a Candreva hanno tanti uomini in grado di fare gol. E mi pare che finora ne abbiano anche fatti tanti. Stanno facendo una stagione eccezionale: stanno bene e corrono molto. Per fermarli serviranno le giuste contromisure, per questo potrei anche optare per il 4-3-3".

 

DENTRO BASELLI - Senza Cigarini, non al meglio, Reja inserirà Baselli e Migliaccio al fianco di Carmona in mezzo. In difesa conferma per Masiello ("Ci dà consistenza fisica e anche qualità"), dubbio Biava-Stendardo. In attacco Pinilla centravanti, Gomez a sinistra e uno fra D'Alessandro e Zappacosta a destra. Maxi Moralez, affaticato, dovrebbe partire dalla panchina. "C'è la necessità di allungare la striscia di prestazioni positive per tirarci fuori definitivamente dai guai - avverte Reja - Siamo cresciuti e direi che siamo sulla buona strada. Ma dobbiamo ancora migliorare. In difesa serve più attenzione, davanti dobbiamo concretizzare di più: almeno il 60% delle occasioni va messo dentro".

 

MATCH BALL SBAGLIATO - E a proposito di occasioni sbagliate, ha fatto discutere la reazione del tecnico, che a Cesena si è scagliato contro Bianchi dopo la palla del 3-2 sprecata allo scadere per un peccato di egoismo. "Dispiace per quell'occasione sbagliata all'ultimo momento - ammette Reja - La salvezza era lì a portata di mano, perciò ho avuto quella reazione. Ma non va bene, mi trovo un pò cambiato ultimamente: sono troppo teso, sento l'importanza della responsabilità che mi hanno affidato. Da qui in poi cercherò di avere comportamenti più tranquilli. Con Bianchi è tutto chiarito, gli ho già chiesto scusa anche pubblicamente. Serve serenità, questi atti di nervosismo vanno evitati". 

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