Atalanta, felicità Percassi: «Vi svelo i segreti della Dea da sogno»

Dopo l’impresa in Coppa Italia contro la Juve il presidente coccola squadra e tecnico: «Gasp è unico. Il vivaio è la nostra forza: occhio a Piccoli, Kulusevski, Carnesecchi e Colpani»
Atalanta, felicità Percassi: «Vi svelo i segreti della Dea da sogno»

BERGAMO - Il giorno dopo, se possibile, è stato ancora meglio della sera prima. La grande impresa contro la Juventus in Coppa Italia, televista da 7 milioni di spettatori su Rai Uno con uno share che ha sfiorato il 27%, ha catapultato l’Atalanta sulla grande ribalta nazionale. Il presidente Antonio Percassi è intervenuto a Rmc Sport, intervistato dal direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli, ha parlato a Rmc Sport durante la trasmissione Maracanà condotta da Vincenzo Marangio e Marco Piccari. L’emozione del Primo Atalantino, dopo il 3-0 ai bianconeri, era palpabile. «È stata una serata bellissima e, oltre al gioco straordinario e ai calciatori, merita un grandissimo applauso l’ambiente. Dopo il fischio finale della partita i nostri tifosi sono rimasti ancora per mezz’ora sugli spalti a cantare. Abbiamo una tifoseria eccezionale, li sentiamo vicini in ogni momento: quando eravamo quart’ultimi non sono mai mancati e a Verona, contro il Chievo, sono venuti in 3 mila a sostenerci. In quei momenti, quelli difficili, capisci quanto amore c’è per noi».

Il modello Atalanta affonda le sue radici nella vita del presidente: tutto nasce da una passione profonda per i colori nerazzurri.

«Amo l’Atalanta, sono cresciuto nel settore giovanile e ho smesso a 23 anni. Oggi sono il presidente e il nostro modello è sempre lo stesso: settore giovanile da coltivare ma anche strutture da migliorare. A Zingonia e non solo. Abbiamo ancora molto da fare e nei prossimi 3 anni ci saranno tanti altri investimenti ».

A proposito di strutture, i lavori per lo stadio partiranno a fine stagione.

«Abbiamo prima fatto l’acquisto dal Comune e ora siamo in preparazione di tutto quello che serve per i lavori. Partiremo a maggio, se la classifica sarà tranquilla potremmo anche giocare fuori le ultime due in casa: contiamo di finire questo primo lotto per fine settembre e tutto l’intervento nel 2021».

Tornando al campo, oggi tutti esaltano il calcio di Gasperini ma in pochi ricordano che la partenza della sua Atalanta nel campionato 2016/2017 fu difficilissima. Nove presidenti su dieci avrebbero esonerato il tecnico, perché Percassi non lo ha fatto?

«Ho visto subito che ha una visione di calcio diversa rispetto a tutti gli altri, in quel momento l’ho confermato davanti alla squadra dicendo ai giocatori di adeguarsi a questa nostra volontà. La sua svolta arrivò con i giovani. Per noi sarebbe fantastico averlo a vita».

La squadra vola e il pubblico ci crede: il presidente Percassi la sogna un’Atalanta in Champions League?

«Non oso parlare o pensare a certe cose. Siamo bergamaschi e teniamo i piedi per terra, prima la salvezza e i conti in ordine, società come la nostra devono passare da questo tipo di gestione. Se sei a posto, puoi chiudere rapidamente anche operazioni come Zapata nell’estate scorsa. Non facciamo passi più lunghi della gamba. Mai. In questo mese di mercato abbiamo fatto un grande sforzo, i dirigenti con mio figlio Luca in testa hanno lavorato benissimo: sono arrivate richieste per tutti i nostri big, abbiamo detto di no a tutti. Pensiamo di fare un girone di ritorno importante, mancano 8 punti alla salvezza e una volta raggiunta quella tutto il resto è in più».

L’ultima battuta è per i giovani e, in un certo senso, tocca anche il tema del mercato "fatto in casa".

«Pensiamo di avere ragazzi con grande potenziale. Giovani come Piccoli, Kulusevski, Carnesecchi, Colpani e non solo sono molto interessanti e per noi è importante pensare che possano diventare titolari. Gli allenamenti sono determinanti, la loro crescita finalizza il lavoro e gli investimenti fatti su tutto il settore giovanile».

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