© LaPresseCROTONE - Ad Alex Cordaz non è servito scommettere sulla salvezza del Crotone. Da portiere e capitano dei calabresi, non ha mai smesso un attimo di crederci: "Ci siamo fatti forza a vicenda nei momenti più difficili - ha dichiarato a "Italia nel Pallone", programma di Rai Radio 2 - ci siamo stretti attorno al mister, e per fortuna ce l’abbiamo fatta, salvandoci contro tutti quelli che ci dicevano che eravamo inadeguati. Io ci credevo parecchio, al punto tale di non fare nessuna scommessa. Il mister invece ci è cascato, e ora pedala Davide, pedala! (ride ndr)".
GLI IDOLI E LA CALABRIA - Sono cresciuto col mito di Zenga, e poi direi Canizares, due portieri che non hanno paura - ha spiegato il numero 1 del Crotone, elencando i suoi idoli - Ma ho imparato sempre, da tutti i miei colleghi, anche da chi mi ha fatto da secondo: c’è sempre da scoprire. Con Toldo rimanevo stupito, un portiere così alto con quell’elasticità pazzesca, era davvero insolito. Pierobon lavorava bene sui dettagli, ogni giorno, con grande costanza. Spero di incontrarne altri ancora". Un pensiero speciale alla Calabria, terra che lo ha accolto come un figlio: "All'inizio per un veneto qui è tutto un altro mondo, un'altra mentalità , un altro modo di fare. Oggi mi sento un calabrese anch'io".