Igor esclusivo: “Vlahovic è da top 5 dei bomber”

Il difensore della Fiorentina: “Mi ha sempre stupito il modo in cui si allenava: Dusan non si accontenta mai, vuole perfezionarsi”
Igor esclusivo: “Vlahovic è da top 5 dei bomber”© /AGENZIA ALDO LIVERANI SAS

Buongiorno Igor, come ci si prepara per la Juventus dopo una sconfitta? 
 
«Il ko di Udine è duro da accettare, a parte l'azione del gol subito abbiamo tenuto sotto controllo la gara. Comunque ora dobbiamo pensare alla Juve sapendo quanto sia importante questa sfida. A maggior ragione, dopo un passo falso, vogliamo i tre punti». 
 
Per farli però la sua squadra deve ritrovare il gol che manca da quattro partite. Preoccupati? 
 
«Un po', anche perché di occasioni ne creiamo. Purtroppo nel calcio capitano momenti così. Ma vedo l'impegno di Jovic, la rabbia di Cabral, come si allenano tutti i nostri attaccanti ogni giorno. Come si dice in Brasile appena arriverà un gol ne arriveranno tanti».  
 
Da cosa deriva la sua fiducia? 
 
«So come lavora il nostro allenatore e so che appena saremo al 100% faremo grandi cose. Abbiamo i mezzi, la voglia e la spinta dei tifosi». 
 
A proposito di gol: domani arriva Vlahovic che conoscete bene.  
 
«Un bravo ragazzo, ha lavorato sodo per arrivare a certi livelli. E ha pure iniziato a segnare con continuità su punizione (sorride)». 
 
Secondo lei dove può arrivare?  
 
«Vedendo come si allenava ho sempre pensato che potrà far parte dei 4-5 migliori nel suo ruolo. Mi piacciono i giocatori che non si accontentano e lavorano sempre per migliorarsi». 


 
Anche lei è fra questi come racconta la sua carriera. 
 
«I sacrifici non mi sono mai pesati e oggi posso ritenermi soddisfatto ma di strada ne ho ancora da fare, guai abbassare la guardia. Io e i miei compagni di reparto lavoriamo per fermare i più forti. L'obiettivo è non far segnare Dusan né Milik che appena arrivato ha già fatto centro a conferma di quanto sarà utile alla sua squadra. Vogliamo fermare tutta la Juve». 
 
Sarà una gara con tanti duelli: fra Jovic e Vlahovic e anche fra lei e il connazionale brasiliano Bremer. 
 
«Fra Luka e Dusan il duello riguarda anche la loro nazionale, quanto a Bremer non lo conosco personalmente, ci siamo solo affrontati in campo e in questi anni lui ha fatto una crescita gigantesca. Sorpreso se dovesse accettare la chiamata di Mancini in azzurro? Se la nazionale del proprio Paese non ti chiama perché impedire a se stessi di giocare un domani un Mondiale o un Europeo?». 


 
Cosa ha significato per la Fiorentina e per lei il rinnovo di Milenkovic dopo tante voci di un suo possibile addio? 
 
«Da quando sono a Firenze ho sempre guardato a lui come ad un esempio, Nikola è arrivato qui giovanissimo, ha lottato per diventare titolare, è cresciuto fino a diventare uno dei difensori più forti. Mi piace molto lavorarci assieme, parliamo tanto per cercare di non prendere gol. La sua permanenza è come un grande acquisto e ci ha reso tutti felici». 
 
Pure il suo nome è stato molto 'chiacchierato' in questi mesi, l'hanno accostata a vari club compresa la Juve. 
 
«Certe cose le lascio fuori dal campo, non mi faccio distrarre. E' vero che il mio agente mi ha detto che ci sono stati diversi sondaggi ma io qui sono felice». 
 
Il suo contratto scade nel 2024 con opzione al 2025: si aspetta di discutere presto un nuovo accordo con i viola? 
 
«Dipende tutto e solo da me e dal mio rendimento. Sono pronto a sedere ad un tavolo e a parlare quando la Fiorentina lo riterrà opportuno. Il momento arriverà. Ora testa alla Juve». 
 
Che ricordo ha del 2-0 sui bianconeri a maggio, ultima di campionato? 
 
«Quel successo ha coronato una stagione molto bella per tutti noi e la nostra gente. Contava tantissimo non solo per ciò che significa da sempre questa sfida per Firenze, ma perché vincere avrebbe significato tornare in Europa. E' stato un giorno speciale». 
 
Adesso invece non mancano le critiche a Italiano per l'eccessivo turnover che sta mettendo in difficoltà la squadra. 
 
«Le ho sentite e abbiamo parlato con l'allenatore. Comprensibile che i nostri tifosi vogliano sempre risultati e grandi prove ma è una stagione particolare, appena iniziata: da metà agosto noi abbiamo già fatto sei partite compresa la battaglia col Twente. Niente alibi per giustificare la sconfitta di Udine però a me piace quel che fa Italiano, in un gruppo tutti devono avere l'opportunità per dare una mano e far recuperare qualche compagno. Semmai bisogna migliorare nella mentalità e nella continuità: non si può esser belli e forti solo contro le big». 
 
Sarà una Juve senza Chiellini, De Light e Dybala. 
 
«Stanno ricostruendo ma restano sempre forti. L'operazione che più mi ha sorpreso è l'addio di Dybala, mai avrei immaginato che la Juve rinunciasse a uno dei suoi simboli e idoli né che lui restasse in Italia. La Roma col suo acquisto lotterà per lo scudetto assieme a Milan e Inter». 
 
E la Fiorentina dove vuole arrivare? 
 
«Il primo obiettivo, qualificarsi ai gironi di Conference League, è stato centrato e cercheremo di andare più avanti possibile. Lo scorso campionato abbiamo chiuso al 7° posto, quest'anno vorremmo salire ancora puntando magari all'Europa League. L'Atalanta può essere un esempio per come ha saputo gestirsi negli anni fra campionato e coppe». 
 
Che ne pensa dello sfogo di Spalletti contro il pubblico fiorentino? 
 
«Certe cose avvengono in tutti gli stadi e quindi basta con la maleducazione, con il razzismo, con la mancanza di rispetto». 
 
Quanto le piace sentire il popolo viola chiamarla 'the wall', il muro? 
 
«Mi piace (ride). Figurarsi che un tifoso mi ha soprannominato San Igor disegnandomi come un santo con tanto di ali (lo mostra divertito sul cellulare ndc). Però quanto mi pesa non aver ancora segnato un gol con questa maglia...Se giocherò speriamo di farlo proprio alla Juve».

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