Gelli, che anno: da fuori rosa in C a titolare nel Frosinone di Soulé

Rifiutò il rinnovo all'Albinoleffe senza avere un accordo alternativo e solo all'ultimo sbarcò in Ciociaria. Uno dei tanti colpi di Angelozzi, un azzardo da 100mila euro che sta pagando
Gelli, che anno: da fuori rosa in C a titolare nel Frosinone di Soulé© foto federico gaetano -ag aldo l

Nella vita ci sono dei momenti in cui bisogna anche prendersi un azzardo. Qualcosa di più grosso del 2 fisso in Inter-Cagliari, che "In tre uomini e una gamba" Aldo confessò a Giovanni di aver giocato nell'unica volta in cui aveva voluto rischiare qualcosa. Francesco Gelli un anno fa rifiutò di rinnovare il contratto in scadenza a giugno con l'Albinoleffe in serie C dove era ormai punto di riferimento del centrocampo da sei campionati, aspirazione legittima per un giocatore di 26 anni, che non era mai andato oltre la serie C, partendo dai Dilettanti con il Valdinevole Montecatini.

"O firmi o sei fuori" gli dissero nella Bergamasca. E così Gelli fu costretto a passare due mesi in tribuna. A mordere il freno. Senza nulla in mano, non una soluzione alternativa concreta se non qualche chiacchierata con squadre di B e C. I giorni passavano, le settimane pure. I suoi procuratori della One Players Agent (Dario Paolillo e Luca Carneghi, gli stessi che gestiscono tra gli altri anche lo juventino Federico Gatti) gli ripetevano di stare tranquillo, che qualcosa sarebbe uscito, ma intanto stare fuori era dura, durissima.

Ciociaria, la terra promessa di Gelli

Solo il 31 gennaio, in extremis, la situazione si sbloccò. Clamorosamente. Francesco Gelli è infatti un altro dei tanti colpi di Guido Angelozzi, il diesse del Frosinone delle meraviglie. A tifosi e giornalisti che si chiedevano cosa se ne potesse fare una squadra in lotta per la promozione in A di uno che in C aveva smesso di giocare due mesi prima, Angelozzi rispose con sicurezza: "Lo seguo da due anni, non vedevo l'ora di prenderlo. Vi accorgerete chi è, vi stupirà". Acquistato per poco più di 100.000 euro, il livornese Ciccio, cresciuto nelle giovanili amaranto, tifoso viscerale della squadra della propria città che segue appena può nel campionato di serie D, ha avuto un eccellente impatto a Frosinone: tutto febbraio in panchina per studiare il sistema vincente della squadra di Grosso e con l'arrivo della primavera è rifiorito prendendosi un posto da titolare per non lasciarlo più in un centrocampo dove sa galleggiare tra lo slot di playmaker e quello di mezzala. Ma siccome nella sua vita calcistica non c'è nulla di semplice, dopo le prime quattro gare da titolare in questa serie A ha dovuto fermarsi per un mese e mezzo a causa di un problema muscolare. Da un mesetto è rientrato a pieno regime. Un po' titolare, come domenica nello 0-0 con il Torino, un po' primo cambio dei mediani. 

Gelli: "Quando un sogno si avvera"

Di quello che gli sta capitando, parla con gli occhi del bambino nella notte di Natale, ma anche con la consapevolezza dell'uomo che ha saputo conquistarsi tutto questo partendo dai gradini più bassi: "La gavetta serve, eccome se serve. Un anno fa a quest'ora mi veniva comunicato che ero fuori rosa in serie C e il mondo mi crollava addosso. Poi succede che in pochi mesi ti ritrovi a giocare in serie A. E' quello che sogni da quando sei un bimbo e nemmeno riesci a credere che tutto questo ti stia capitando davvero. La forza di questo Frosinone sta nella capacità che abbiamo tutti di farci trovare pronti: esce uno entra l'altro e nulla cambia. Il merito è ovviamente anche di Di Francesco, che ci mette sempre molto bene in campo". E adesso in Ciociaria non ci sono più solo Soulè e Barrenechea a rubare l'occhio.

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