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GENOVA - Enrico Preziosi non ci sta a vedere così in basso il suo Genoa. Il patron ha tenuto a rapporto la squadra per quasi un'ora, poi ha avuto un acceso dibattito con i tifosi fuori dal centro sportivo, in cui ha parlato di tanti nodi. Uno su tutti è una notizia abbastanza importante: il Genoa è in ritiro inoltrato, fino a quando non arriverà la vittoria salvezza. "Da oggi in poi hanno smesso di vedere le loro famiglie - ha spiegato il patron - Mi prendo io le colpe, ma la squadra non potrà continuare a comportarsi come se nulla fosse successo. Quando finirà la partita con l'Inter se ne andranno in Sicilia (turno successivo a Palermo ndr) in ritiro anticipato fino a quando non vincono la partita che ci serve per salvarci. Altrimenti staranno qui fino al 28 giugno".
DANNO ECONOMICO - Preziosi ha confermato Juric ("Non è in discussione") e ha parlato poi di perdita economica enorme in caso di retrocessione, rispondendo a tono a chi lo ha accusato di guadagnare in caso di Serie B: "Se il Genoa andasse in B sarebbe un danno enorme. Ci rimetterei dai 60 ai 70 milioni come minimo. Ma stiamo scherzando? Chi dice che ci guadagnerei è ignorante e non sa leggere i bilanci. Il paracadute mi fa ridere, è solo una forma di salvagente, ma con 65 milioni di spese all'anno a noi non servirebbe". Sulla stagione: "Ci siamo complicati la vita, tra gli infortuni di Veloso e Perin e la squalifica di Izzo. Questa è una stagione particolare ma quando accadono queste cose c'è solo un responsabile: il sottoscritto". Chiusura sugli ultrà e sul difficile rapporto con la tifoseria: "Non è colpa loro, ma questa protesta non sta aiutando la squadra. Hanno fatto sospendere la gara, quello era il momento di stare tutti assieme. In questo momento siamo fragili, ed è colpa mia che ho fatto una squadra scellerata con ragazzi che non hanno gli attributi".