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GENOVA - L'ottimo lavoro di Davide Ballardini sulla panchina del Genoa è ormai sotto gli occhi di tutti come dimostrano i risultati ottenuti dal suo arrivo, al pari di quella particolare alchimia che si è venuta a creare, rinvigorita negli anni, tra il tecnico romagnolo ed il popolo rossoblù che lo ha sempre amato sin dal suo silenzioso arrivo oltre dieci anni fa. Quest'anno però purtroppo tifosi, tecnico e squadra devono lottare per il traguardo salvezza senza potersi abbracciare né sostenere, né al “Ferraris” né al centro sportivo “Signorini”. Eppure tra i meriti di Ballardini e del suo staff vi è sicuramente quello di aver reso Marassi nuovamente un fortino difficilmente espugnabile pur senza l'apporto dei tifosi, spesso fondamentale per il Grifone che del suo pubblico e della Nord fa un'arma in più, e di aver a modo suo, inventandosi un Radovanovic centrale alla Beckenbauer, blindato la difesa.
Numeri top, ma non bastano per la salvezza
Due dati incredibili considerando che il Genoa si ritrova nel 2021 sul podio di ben due speciali classifiche: quella delle sconfitte casalinghe, nessuna, e delle squadre che hanno subito meno reti. D'altra parte i numeri non mentono e con 25 punti conquistati in 16 gare dal suo arrivo a fine dicembre il tecnico rossoblù Ballardini sta mantenendo una media di 1,56 punti a partita che in caso di ipotetica proiezione sull'intero campionato, provando a giocare con i numeri nella consapevolezza delle tante variabili che hanno colpito in questa stagione, significherebbe sfiorare una quota finale di quasi 60 punti, ben oltre la salvezza e sicuramente con altri obiettivi finali. Eppure nonostante tutto ciò e nonostante questi numeri Criscito e compagni al momento devono ancora guardarsi le spalle e non possono fermarsi a festeggiare. Prestazioni e risultati non mancano di sicuro ma la matematica salvezza, pensiero fisso stagionale, è ancora lontana [...]