Ecco Mihajlovic, pericolo per l'Inter e Mazzarri

Le ultime due settimane, come si va ormai ripetendo da giorni, hanno complicato non solo il cammino nerazzurro verso il ritorno in Europa, ma anche la conferma del tecnico in panchina
MILANO - L’avversario peggiore, nel momento peggiore. La partita di domenica a Marassi - da ex, avendo allenato la Sampdoria nel biennio 2007-09 - per Walter Mazzarri sarà di quelle delicatissime. Una sfida nella sfida visto che il suo avversario diretto (anche se non sarà in panchina perché squalificato) sarà Sinisa Mihajlovic, per molti il più probabile candidato alla sua successione (con De Boer dell’Ajax) qualora la stagione dell’Inter terminasse con un piazzamento negativo, ossia fuori dall’Europa League (ma anche con il sesto posto tutto potrebbe accadere...).

SOTTO ESAME - Le ultime due settimane, come si va ormai ripetendo da giorni, hanno complicato non solo il cammino dell’Inter verso il ritorno in Europa, ma anche la conferma di Mazzarri in panchina. Thohir, per vari motivi, il primo tra tutti quello relativo al contratto-ingaggio del tecnico fino al 30 giugno 2015, non vorrebbe cambiare. Ma il rendimento della squadra, un gioco che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non lo entusiasma (pare vorrebbe vedere una squadra più offensiva) e, soprattutto, l’eventuale mancato ritorno nelle coppe europee, sono le motivazioni che lo porterebbero a dover intervenire, consapevole che avere sotto contratto tre allenatori (c’è ancora Stramaccioni che ieri a Sky ha detto: «Mazzarri? Gli auguro di fare bene e di raggiungere gli obiettivi prefissati») sarebbe una situazione non propriamente esaltante dal punto di vista economico. Ma la situazione è quella che è e il calendario, purtroppo, non gioca a favore dell’Inter che, dopo aver sprecato diversi match-point per strappare un biglietto per l’Europa League, si trova adesso di fronte tantissimi crocevia decisivi. Il primo sarà contro Mihajlovic.

IL SOGNO - Il tecnico serbo, vicinissimo alla panchina nerazzurra nell’estate 2011 (quando alla fine l’ex dt Marco Branca convinse Massimo Moratti a puntare su Gasperini), non ha mai nascosto la sua voglia di tornare un giorno ad Appiano per guidare in prima persona una squadra che già da tecnico, ma nelle vesti di secondo di Mancini, portò allo scudetto dopo anni di delusioni, vissute in prima persona anche in campo da calciatore. Una settimana fa, ospite di una trasmissione televisiva, disse: «Mazzarri è un grande allenatore e in 15 anni ha sempre fatto bene. I giocatori ci sono, di certo c’è qualcosa che non va, ma non voglio giudicare dall’esterno. Chiamata di Thohir? Non vedo perché dovrebbe arrivarmi, io alleno la Sampdoria... In passato invece c’erano stati dei contatti». Frase politically correct che però, un paio di giorni dopo, in un’intervista al “Corriere della Sera”, divenne meno banale: «Avevo due sogni e li ho realizzati: il primo era allenare la Serbia, il secondo era allenare la Sampdoria. Adesso mi restano da realizzare altri due sogni: allenare Lazio e Inter, lo sanno tutti, ma non dico quando». E, forse anche per stuzzicare Mazzarri, Sinisa aveva inserito Mateo Kovacic, finora poco considerato dal tecnico nerazzurro, in un ipotetico “top undici” attuale dell’ex Jugoslavia al posto del più affermato Modric del Real Madrid.

LE INSIDIE - Mihajlovic tiene da morire alla partita contro l’Inter e dopo la figuraccia contro la “sua” Lazio, ha deciso di punire i propri giocatori, cancellando il giorno di riposo e convocandoli a Bogliasco alle 7.30 di ieri mattina. È evidente che il serbo, abilissimo motivatore, caricherà a pallettoni i suoi ragazzi in vista del match di domenica. Mazzarri dovrà fare altrettanto e non soltanto per vincere il duello con Mihajlovic, ma per salvare la stagione della sua squadra. L’Inter nelle ultime trasferte contro squadre sulla carta insidiose - Fiorentina, Roma e Verona - ha risposto alla grande e Mazzarri confida che una partita più aperta, possa ridestare l’Inter. Con il Parma che ha agganciato i nerazzurri e le altre negli specchietti retrovisori (la Lazio è a meno 2), i nerazzurri non possono più rallentare, ma cercare di collezionare una decina di punti per salvaguardare la propria posizione. Vincere a Marassi, permetterebbe a Mazzarri di respirare e di dare una spallata a chi cerca di strappargli la panchina.

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