Thohir: «Del Piero negli Usa? Abbiamo il Salary Cap»

Il presidente dell'Inter: «Mercato Inter? Io parlo di giocatori solo quando viene firmato un contratto, ma la cosa più importante è avere una squadra equilibrata e profonda, dato che probabilmente avremo tre competizioni da affrontare nella prossima stagione»
MILANO - «Io parlo di giocatori solo quando viene firmato un contratto, ma la cosa più importante è avere una squadra equilibrata e profonda, dato che probabilmente avremo tre competizioni da affrontare nella prossima stagione. Al termine della stagione faremo il punto a 360° e non è detto che finirà qui chi è in scadenza di contratto (evidente il riferimento a Cambiasso, ndr)». Così Erick Thohir dopo l’assemblea dei soci in cui i piccoli azionisti sono stati informati della creazione di una nuova branca della società che accoglierà i profitti da sponsor e ai proventi legati ai diritti tv («Real Madrid e United hanno un progetto simile dal punto di vista finanziario, nella prossima stagione la squadra, a tal proposito, farà un tour in Asia»). L’argomento poi tocca il futuro di Mazzarri: «Ci troviamo bene con lui, non credo che cambiare l’allenatore di frequente sia una cosa positiva, piuttosto occorrono piani almeno biennali e triennali per ottenere cose importanti a livello di gioco e di obiettivi. Stesso discorso vale per i giocatori: serve una base di 10-11 calciatori per dare equilibrio e continuità al progetto. Mercato e marketing? Guardiamo all’Asia dove ci sono 120 milioni di tifosi interisti, anche per questo abbiamo preso Vidic che è il capitano del Manchester United ma che è pure un giocatore valido. Anche Hernanes è strategico perché quello brasiliano è uno dei mercati più importanti per noi. Zanetti avrà un ruolo importante: per questo sta studiando inglese e come si gestisce una società».

FUTURO - Chiusura sugli orizzonti futuri del club: «Questo è un periodo di transizione che andrà dai 2 ai tre anni che porterà la società ad avere stabilità finanziaria. La finale di Champions sarà a Milano nel 2016, noi è chiaro vorremmo esserci, ma ora l’importante è avere spirito battagliero piuttosto che raccogliere stelle per il mondo. In Italia oggi non ci si può permettere un Bale, ma questo discorso riguarda tutti i club della serie A. Il campionato ha bisogno di cambiamenti per tornare a continuare a essere competitivo. Ho parlato delle nostre strategie delineando come i maggiori mercati non sono più in Europa, il nostro obiettivo è arrivare a questi mercati cambiando orari delle partite. Serie A a 18 squadre e squadre B? Credo che sia una cosa buona avere le squadre B, nella Mls ci sono squadre partner, importante è dare quelle opportunità ai giovani che non riescono ad avere in campionato. L’Italia produce tanti giocatori e bisogna far sì che crescano. Se cerco soci? Siamo già un gruppo importante, c’è la famiglia Moratti, Soetedjo. La realtà è che noi siamo qui, lavorando insieme. Lim è un amico, Bakrie anche, non credo prorpio di volerlo coinvolgere. Stesso discorso per Fernandes (presidente del Qpr, ndr). Sono soltanto voci che stanno iniziando ad annoiarci. Ho buone relazioni con tutti, ma per questo non voglio commentare né mandare messaggi negativi. Sono stato a Madrid, ho cercato di imparare il loro modo si gestire il club: loro però incassano 500 milioni di euro...».

«DEL PIERO A WASHINGTON? C’È IL SALARY CUP» - Un capitolo a parte merita Alessandro Del Piero «Lui al Dc United? Non ho informazioni su questo ma sarei il primo a saperlo. La squadra è completa, questo non vuol dire che nei prossimi due mesi verranno presi nuovi giocatori. Nella Mls c’è un salary cup di tre milioni, questo rende l’acquisto un po’ difficile».


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