Europa League Inter, Platini nel destino: prima il campo poi il fair play

Qualificazione in ballo nello stadio di Roi Michel, che domani a Nyon. Curiosi incroci col presidente Uefa, che divenne grande a Saint-Etienne: dal campo all’audizione per evitare stangate legate al Fair Play finanziario
SAINT ETIENNE (FRANCIA) - Tutto ruota intorno a Platini. Strano incrocio per l'Inter quello sull'asse Saint Etienne- Nyon. Stasera, allo Stade Geoffroy-Guichard (pieno come un uovo, con annessa maxicoreografia della tifoseria più calda di Francia), Walter Mazzarri si giocherà la possibilità di archiviare il discorso qualificazione ai sedicesimi di Europa League, mentre domani, a Nyon, Erick Thohir si giocherà, davanti all'Uefa Club Financial Control Body, le chance di evitare una stangata per inadempienza legate alle norme del Fair Play finanziario. Di mezzo, quindi, c'è sempre le Roi Michel che tra il 1979 e il 1982 faceva ribollire le "Chaudron" - ovvero "il Calderone" - con i suoi piedi fatati (145 partite e 82 gol, col titolo del 1981, 10° e a oggi ultimo dei Verts), mentre oggi è il più convinto difensore della Realpolitik imposta dall'Uefa in tema di bilanci. Partita doppia Sarà stata una notte da mal di testa tanto per Mazzarri (con la formazione da costruire col Super Attak tra infortunati, ex lungodegenti e giocatori ormai sfiniti), quanto per Thohir che, contrariamente ai programmi, non si è presentato in Francia. Troppo importante studiare nei minimi dettagli la missione in Svizzera. Tra l'altro già, dopo il match di Saint Etienne, Bolingbroke, Williamson e Fassone raggiungeranno a Ginevra il presidente per ripassare nei minimi dettagli cosa dire nelle due ore di colloquio con i sette controllori dell'Uefa (tutti massimi esperti in diritto ed economia: nessuno legato al mondo del calcio). Inter che sarà preceduta da Roma e Liverpool (per i due club oggi è il giorno degli esami) e che domani sarà in compagnia del Monaco. L'obiettivo sarà limitare i danni perché nel triennio 2011- 14 il club, ha sommato un passivo di 250 milioni a fronte dei 45 ammessi, voragine appena alleggerita dalla possibilità di scomputare i costi degli ingaggi per contratti anteriori al 1° giugno 2010, i soldi investiti nel settore giovanile e nelle attività legate al sociale (Inter Campus) nonché le ristrutturazioni delle proprietà (i lavori alla Pinetina). Considerato che tutto è già stato fatto in tema di abbattimento dei costi (col monte ingaggi "crollato" da 160 a 70 milioni), la partita si giocherà su quanto programmato per aumentare i ricavi.

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