Inter, Fassone: «Mancini calamita per i top player»

«Già a gennaio alcuni giocatori molto importanti hanno preso in considerazione il nostro progetto solo per la sua presenza»
Inter, Fassone: «Mancini calamita per i top player»
TORINO - Direttore Marco Fassone, com'è lavorare con un presidente lontano quindicimila km?
«Noi italiani siamo abituati al contatto fisico e a volte c'è bisogno di guardarsi negli occhi quando si parla, ma Erick Thohir ha un modo di gestire la società che hanno i proprietari internazionali: ha una cultura anglosassone, per i suoi studi statunitensi, vuole dare responsabilità al proprio management e in cambio chiede attenzione e rigorosità. Comunque da quando è proprietario del club è venuto a Milano una decina di volte e si ferma sempre per una settimana: ogni sua visita è una full immersion di lavoro».

La gente due anni fa si aspettava un Abramovich, invece Thohir sembra tutto l'opposto.
«Faccio un calcolo semplicistico, ma che fa ben capire la situazione. Se mettiamo insieme l'aumento di capitale quando ha acquisito la società, altre tranche versate nei mesi successivi e il rifinanziamento che è stato costretto a fare un anno fa per gli obblighi verso Moratti e le banche, Thohir, tramite le sue finanze e non solo, ha immesso nell'Inter quasi 400 milioni. E' un imprenditore solido, ha fatto un investimento economico e vuole che quello ritorni».

[...]

I "nuovi soldi" potrebbe aiutare a trattenere in Italia i campioni? Pogba riceve offerta da 10 milioni l'anno, come può la Juve pareggiarle?
«Penso che l'amico Marotta potrebbe anche permettersi uno stipendio da 10 milioni, ma poi avrebbe 24 giocatori scontenti. I club italiani non possono competere con società che fatturano il triplo».

Direttore, a che punto è l'Inter?
«Siamo a metà del fiume. Abbiamo passato la cessione del club da parte di Moratti a Thohir e finito lo storico ciclo 2006-2011. Siamo ripartiti, ma c'è tanta strada da fare».

[...]

Arrivare a Tourè è una mission impossible?
«Chi non sogna di avere nella sua squadra un giocatore come lui? Touré darebbe al nostro club quel qualcosa che oggi manca, però l'ingaggio e la valutazione del City non sono ostacoli da a».

Mancini però insiste: il tecnico potrebbe essere il jolly per arrivare a determinati giocatori?
«Sì, indubbiamente. Già a gennaio alcuni giocatori molto importanti hanno preso in considerazione il nostro progetto solo per la presenza di Mancini, senza parlare di denaro: Roberto è una calamita per i top player, ama partecipare alle nostre riunioni e ha una conoscenza enciclopedica sui giocatori. Mancini è il centro del nostro motore».

Leggi l'articolo completo su

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Inter, i migliori video