Mancini stressa Thohir: vuole una super Inter

MILANO - Da una parte c'è una previsione di bilancio nerissima con una voragine da 80 milioni per l'esercizio in chiusura al 30 giugno, dall'altra c'è un allenatore, Roberto Mancini, che vuole rifare la spina dorsale della squadra a partire da Cech (in pole per sostituire Handanovic) per finire a Jovetic (o Dybala, su cui però la Juve ha il boccino in mano), Pedro e, naturalmente, a Yaya Touré. Stante le premesse, la prossima visita milanese di Erick Thohir, tra un summit per lo stadio, un cda e le solite riunioni fiume con i responsabili dei vari comparti in cui è stata divisa la società, rischia di essere alquanto spinosa. Il presidente ordinerà al ds Ausilio una massiccia campagna alla voce cessioni (oltre ai molti bocciati in rosa, ci sono anche alcune situazioni da sistemare, in primis quella di Alvarez: per il Sunderland il riscatto non sarebbe obbligatorio in caso di salvezza e, in ogni caso, il club vuole rinegoziare gli accordi presi), tanto che il dg Fassone - responsabile dell'area tecnica - ha spiegato come per il suo ds «sarà un'estate calda». Anche perché, come insegna l'operazione Shaqiri, all'Inter non fanno difetto le idee: il problema è che il pressing estenuante di Mancini, che vuole una rosa da scudetto dopo aver penato per un anno con un organico non all'altezza delle sue idee di calcio, rischia di creare aspettative tra i tifosi che Thohir potrebbe non riuscire a esaudire. Da qui uno strisciante nervosismo all'interno della società. [...]

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