Mancini ritrova Icardi. E’ il bomber salva Inter

Che sfida con Toni a Verona. E prima del derby, può arrivare il rinnovo
MILANO - L'Inter ritrova Mauro Icardi e sorride. Dopo la giornata di squalifica scontata la settimana scorsa nel match contro il Parma, la squadra di Mancini potrà puntare sul proprio centravanti, una notizia positiva in un periodo tutt'altro che sereno per la squadra nerazzurra. Contro i ducali l’Inter è completamente mancata in attacco, dove il giovane Puscas e Palacio si sono sbattuti, ma non sono riusciti a rendersi pericolosi. Con Icardi la musica cambierà. Non che l'Inter con il centravanti argentino sia una squadra da Champions - altrimenti la classifica sarebbe differente - ma è evidente come il peso di Icardi nell'attacco nerazzurro sia fondamentale e non solo per le 15 reti realizzate. Per esempio, in campionato, quando Maurito non è partito titolare o addirittura non ha giocato, l'Inter ha vinto solo una partita, a Bergamo contro l'Atalanta. Poi un pareggio (col Parma) e tre sconfitte con Cagliari, Roma e Sassuolo (in quest'ultimo caso, subentrando dalla panchina, aveva segnato l'inutile gol della bandiera). Senza Icardi, la squadra nerazzurra perde pericolosità e presenza in area di rigore. E' vero, Icardi negli ultimi mesi ha fatto cambiare idea su di lui a Mancini trasformandosi da semplice rapace dell'area di rigore ad attaccante a tutto tondo, ma anche muovendosi ai lati del campo, l'argentino si è poi sempre fatto trovare pronto in mezzo all'area. Fra l'altro la squadra di Mancini rimane una delle squadre più offensive della nostra serie A (è prima in supremazia territoriale e possesso palla), ma fra le più imprecise (solo 5 tiri nello specchio di media a partita a fronte di 17 tentati). Icardi spesso ha fallito occasioni importanti, ma ha anche risolto molte situazioni complicate, tant'è che i suoi 15 gol hanno prodotto 18 punti sui 38 dell'Inter, ovvero il 47% del totale; cifra che va a superare il 50% se si aggiungo i 5 assist vincenti.

Il vecchio e il bambino - Con i suoi 15 gol - che diventano 20 in stagione con i 4 di Europa League e 1 di coppa Italia - Icardi è in corsa per il titolo di capocannoniere dove insegue il connazionale Tevez (17) e il dirimpettaio cittadino Menez (16). A quota 15, come lui, l'intramontabile Luca Toni, avversario di questa sera. I due se le sono "suonate" già nella gara d'andata: la copertina se la prese Nico Lopez al 90' (il 2-2 costò il posto a Mazzarri), ma gli altri tre gol della partita furono firmati dai due centravanti, il momentaneo 1-0 da Toni, il pareggio e l'illusorio 2-1 da Icardi. La sfida nella sfida fra i due caratterizzerà il match di stasera, anche perché, come Icardi e forse anche di più, Toni è il catalizzatore del gioco gialloblù: di giocatori abili nel tenere la palla e far salire la squadra come l'ex Bayern ce ne sono pochi, in più, dopo un inizio "a salve" che aveva fatto pensare al suo declino, Toni ha ripreso a segnare a raffica, trascinando il Verona lontano dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Toni ha segnato 15 gol come Icardi, anche se percentualmente hanno portato meno punti (13 su 33, 39%), ma solo perché sono arrivati spesso in partite finite in parità o addirittura perse.

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