Inter, l’orient depress… E nessuno sa segnare

Quattro ko consecutivi con 0 gol segnati e 11 subiti: a 19 giorni dal via, la squadra è un cantiere
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MILANO - Se fossimo al 4 ottobre, si parlerebbe serenamente di crisi e di tecnico in bilico, ma per fortuna dell'Inter siamo ancora a inizio agosto, il campionato scatterà fra quasi tre settimane e dunque c'è ancora il tempo per migliorare la situazione, registrare gli automatismi e portare la maggior parte dei giocatori a un livello di condizione accettabile. Già, perché finora, queste cose, nell'Inter non si sono viste. Dal 21 luglio a domenica 2 agosto, l'Inter ha viaggiato (verso la Cina e ritorno, da Milano a Istanbul tornando a Brunico), si è probabilmente allenata meno del necessario e ha giocato quattro gare in dodici giorni contro formazioni di prima fascia, perdendole tutte e lanciando pochissimi segnali positivi e incoraggianti.

A.A.A CERCASO MANOVRA - Mancini non si è detto preoccupato se non per la mancanza di gol. L'Inter, infatti, nelle ultime quattro uscite con Bayern, Milan, Real e Galatasaray non ha segnato, ma ha anche tirato poco in porta. Con i turchi qualche occasione in più si è vista - frutto di verticalizzazioni più che di una manovra fluida -, ma a quel punto è venuta a mancare la mira dei vari Icardi, Guarin e compagnia. L'attacco non era un problema dell'Inter manciniana della scorsa stagione e forse non lo sarà prossimamente, grazie anche all'innesto di un Jovetic che col passare delle settimane migliorerà sicuramente il feeling con i compagni, ritrovando il ritmo partita che logicamente gli manca avendo saltato tutte le gare di preparazione col Manchester City. Per arrivare ai gol, però, l'Inter dovrà dare un senso al proprio gioco. Finora Mancini ha insistito col rombo a centrocampo, ma con l'arrivo di Jovetic qualcosa potrebbe cambiare. Fra le opzioni del tecnico ci sono il 4-3-3 e il 4-2-3-1, sistemi che però non potranno funzionare senza l'ausilio di esterni d'attacco di ruolo (Jovetic, Palacio e i vari centrocampisti sarebbero adattati). E poi c'è il nodo Kovacic: lo si vuole schierare da playmaker davanti alla difesa? Allora bisognerebbe insistere su di lui per 90 minuti in un ruolo che deve necessariamente imparare, mentre sia con il Real Madrid sia con il Galatasaray, dopo un tempo, il croato è stato spostato a fare la mezzala, poi il trequartista o l'ala. Se poi dovesse arrivare Felipe Melo, dove finirà Kovacic?

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