Inter, i mille ruoli da precario di Kovacic

Regista “alla Pirlo” o mezzala? Neppure Mancini ha ancora deciso

I lampi a 18 anni - nei primi cinque mesi in nerazzurro - che hanno fatto innamorare i tifosi; le difficoltà nella prima stagione intera con un tecnico, Mazzarri, che non lo vedeva adatto al suo calcio; le luci (iniziali, con i primi gol) e le ombre (con Mancini) nella terza annata all'Inter. Adesso, 21 anni compiuti da tre mesi e all'alba della nuova stagione, a Mateo Kovacic viene chiesto da tutti: ci sei o ci fai?

Troppi traslochi Dal gennaio 2013 il numero 10 croato è indiscutibilmente il giocatore più discusso in casa Inter. Colui che divide: campione che si farà o sopravvalutato destinato a una carriera da eterna promessa? Purtroppo Kovacic non è riuscito nelle sue due stagioni e mezzo all'Inter, 97 presenze e 8 gol (tutti lo scorso anno), a dare una risposta definitiva. Ma soprattutto il gioiellino nerazzurro non ha ancora capito - o forse non lo hanno capito gli allenatori che ha avuto - cosa farà da grande. Arrivato come mezzala di qualità - fu Andrea Stramaccioni a segnalarlo a Moratti per raccogliere l'eredità di Sneijder, facendo investire alla società 11 milioni più 4 di bonus -, Kovacic ha cambiato mille ruoli e finora non è riuscito a trovare la propria dimensione. E' stato spesso provato da trequartista, ma non ha le doti per farlo. Mancini lo ha anche schierato come ala, esperimento riposto rapidamente nel cassetto. Adesso il tecnico sta lavorando su di lui per un futuro da regista e i risultati finora sono stati alterni, tendenti al negativo.

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