Melo slogan, cuore e calcioni: è già l’idolo dei tifosi dell’Inter

«Per fermare Balotelli a volte bisogna menarlo. Rivincita tornare in Italia? Quella l’ho presa eliminando la Juve dalla Champions...»

MILANO - «Per fermare Balotelli a volte bisogna menarlo. Rivincita tornare in Italia? Quella l’ho presa eliminando la Juve dalla Champions...» Milano. Il 22 giugno, giorno in cui Geoffrey Kondogbia sbarcò sul pianeta Inter attirando in Piazza della Repubblica oltre 500 tifosi nerazzurri, fra cori di incitamento o sfottò nei confronti del Milan sconfitto sul mercato, si udirono bene alcune "indicazioni" dei sostenitori nerazzurri: «Felipe Melo non lo vogliamo». A distanza di due mesi e mezzo e dopo i primi 90 minuti in campo, il parere del 99% dei tifosi interisti è totalmente cambiato: Felipe Melo, a leggere i diversi commenti su Twitter (anche di tifosi vip), Facebook e forum specializzati, è già diventato un idolo. Ha contribuito la prestazione, ovvio, ma anche il calcione rifilato all'odiato Balotelli: «Mario è forte, è un campione e per fermarlo a volte bisogna menarlo - ha raccontato nella notte milanese il brasiliano -. Per me non era nemmeno fallo comunque quello su Balotelli e lui ha fatto il suo: l'ammonizione non c'era, ma se dovevo prendere un secondo cartellino giallo per il bene della squadra non ci avrei pensato due volte. Credo che si sia parlato troppo e male del mio arrivo: bisogna vedere le partite e il mio rendimento negli ultimi 4 anni, sono cambiato». Lo sa bene Mancini che ha insistito per averlo: «Ha fatto una grande partita anche se, non avendo fatto la preparazione, non può essere al 100%»; ha sottolineato ieri il tecnico, elogiato da Melo: «E' un maestro, sono contento che mi abbia voluto».

«MILANO SIAMO NOI» - Per diventare idoli è bene essere anche "capo-popolo" e Felipe Melo ha già lanciato un paio di slogan da far gongolare i suoi nuovi tifosi: «Cosa significa vincere il derby? Milano siamo noi, almeno fino al ritorno - ha sorriso il brasiliano -. Per indossare la maglia dell'Inter bisogna essere dei guerrieri e io sono venuto qua per primeggiare. Una rivincita tornare in Italia? No, quella l'ho presa quando ho eliminato la Juventus dalla Champions». Nuovo idolo, dicevamo...

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