Inter, Moratti: «Se non si è utili, meglio lasciare»

Il petroliere conferma la disponibilità a cedere il 29,5% delle azioni: Thohir ha la prelazione, ma si cercano investitori arabi
Inter, Moratti: «Se non si è utili, meglio lasciare»© www.imagephotoagency.it

MILANO - L’ha detto domenica dopo Inter-Juve e l’ha ripetuto ieri: Massimo Moratti ha deciso di vendere le quote in suo possesso (il 29,5% del totale), sfilandosi definitivamente dall’Inter. Il processo che porterà all’uscita del petroliere (che potrebbe tenersi un 2-3% per una scelta di cuore) ha già preso il via come dimostrano le parole dell’interessato ma pure un viaggio nei scorsi giorni di un uomo legato a Moratti a Giacarta proprio per trattare la questione, avendo Erick Thohir il diritto di prelazione su quelle quote. Il processo di smarcamento comunque non sarà breve, data la complessità dell’operazione e, soprattutto, la necessità di trovare un azionista che voglia entrare nel club con limitati poteri decisionali (a meno che non ci sia una joint venture con uno sponsor, per esempio Etihad...).

Il petroliere - vista la sua storia - guarda al mondo arabo e ha un anno di tempo per completare l’operazione, dato che Moratti non avrà obblighi a livello di ricapitalizzazione fino alla prossima assemblea. «Non voglio certo rimanere come qualcosa di intoccabile che va contro quello che possa essere il progetto della società - ha spiegato Moratti - Per ora devo dire che c’è un rapporto talmente buono con gli azionisti che non si parla di questo ma che ci sia la disponibilità da parte mia di cedere queste quote per far crescere la società questo è senza dubbio. Un passo indietro? Ma non c’è neanche un passo avanti. Se sei utile, o meglio ancora necessario, va bene; ma se ti accorgi che c’è simpatia, affetto ma qualcun altro potrebbe essere molto più utile di te, lo pensi. Poi decideremo insieme cosa fare. Se mi sento poco coinvolto? Mi va bene così e loro sono cortesissimi ma il tempo passa e vediamo. Ho già lasciato qualche anno fa. Non sono assolutamente stanco, è bello essere necessari e se non ci si sente necessari forse si può anche fare altro. Io dell’Inter resterei tifoso e quindi, da quel punto di vista, non mi mancherebbe però avrei... più libertà. Comunque non ho deciso un bel niente. Ho dato una disponibilità».

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