Mancini: «Inter, non si può creare tanto e segnare così pochi gol»

La rabbia contro gli arbitri: «Solo in Italia cacciano gli allenatori e poi li squalificano...»

APPIANO GENTILE - Dopo il Chievo, la trasferta allo stadio Bentegodi per affrontare il Verona. L’obiettivo è vincere per presentarsi al rendez-vous per con vista terzo posto del Franchi (14 febbraio) nelle migliori condizioni possibili. E Roberto Mancini, dopo aver ritrovato la vittoria nell’infrasettimanale grazie al gol di Icardi, vuole che la sua Inter ritrovi la continuità di rendimento persa dopo la prima parte della stagione. «Contro il Chievo i miei hanno fatto un’ottima partita, come l’hanno fatta fino al rigore sbagliato col Milan, abbiamo sempre il problema di non saper chiudere le partite, il che ci fa soffrire fino agli ultimi minuti».

ICARDI-EDER - Anche a Verona toccherà a Icardi ed Eder: «I gol facciamo fatica a farli, con il Chievo abbiamo creato 24 occasioni e segnato soltanto una volta. Su 24 tiri, un paio di gol devi farli sennò passi gli ultimi cinque minuti nel panico. Dobbiamo essere più precisi, a volte essere più cattivi. E poi perché il calcio è così: queste sono le stranezze e le bellezze del calcio. E comunque abbiamo sei attaccanti e non possono giocare tutti insieme». Non ci sarà nessuna dispensa per i diffidati: «Dobbiamo vincere e stop». Decisamente più caustico il Mancio pensiero, sulla questione arbitrale: «Solo in Italia cacciano gli allenatori e poi li squalificano.... In Inghilterra e Turchia non sono mai stato espulso: lì parli col quarto uomo e non succede niente. Regole come quelle delle bottigliette calciate da Mihajlovic che sono costate due espulsioni? Non fatemi dire niente, perché sennò poi dico cosa penso... Già in queste settimane sono uscito da un paio di casini». Ultimo pensiero per Kondogbia: «Credo molto nel giocatore, non è facile giocare in un campionato italiano che è così difficile a livello tattico. Lui fa cose straordinarie ma poi, magari, si perde in niente, ma fa parte del percorso che deve fare un giovane. Sicuramente pesa il prezzo che è stato pesato nei giudizi e pure su di lui. Sono convinto che per questo vada aspettato pure l’anno prossimo e che quando migliorerà fisicamente diventerà molto bravo. I cinque nomi? Kondogbia, Handanovic, Jesus, Icardi e Murillo».

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