© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live
MILANO - Nel pomeriggio Roberto Mancini ha vivisezionato la partita tra Juve e Bayern. Probabilmente si sarà divertito di più vedendo il primo tempo ma il problema maggiore sarà riuscire a riprodurre alla perfezione l’alchimia che per un’ora ha tenuto in scacco i bianconeri a casa loro. Vista la differenza di qualità tra l’armata di Guardiola e questa Inter, pare una mission impossible.
La gara in Coppa Italia allo Stadium (27 gennaio, 3-0) è una lezione di cui andrà tenuto conto però Mancini è l’allenatore migliore possibile per affrontare un simile Everest: d’altronde lui a casa Juve ha già compiuto un paio di imprese pareggiando 1-1 sia col Galasataray sia con l’Inter un campionato fa (era il 6 gennaio) nonostante le due sfide fossero state preparate in situazioni di estrema precarietà: quella in Champions era infatti la prima gara del Mancio sulla panchina del club di Istanbul, mentre la gara a Torino nell’ultimo campionato era stata giocata quando l’Inter era ancora un cantiere tra il 3-5-2 mazzarriano e il 4-3-3 con cui Mancini voleva giocare la seconda parte di stagione.
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DIFESA "MAZZARRIANA" - Paradossalmente, c’è il rischio di vedere pure domani sera un’Inter... mazzarriana: ieri infatti Mancini ha provato con grande puntiglio una squadra schierata con il sistema di gioco che era marchio di fabbrica del vecchio allenatore. L’intento, evidentemente, è quello di mettersi a specchio con Allegri, come peraltro Mancini aveva fatto, sempre a Torino, con Ventura (8 novembre, 0-1 con gol partita di Kondogbia). L’intuizione del tecnico è figlia anche delle precedenti esperienze, in campionato prima, Coppa Italia poi, in cui l’Inter non è riuscita a segnare nemmeno un gol ai bianconeri: nella sfida di San Siro (0-0, 18 ottobre) Mancini aveva scelto il 4-3-3, mentre allo Stadium aveva corretto leggermente il tiro con un 4-3-2-1 ad "albero di Natale".